VIDEO | Ad anticiparle al nostro network il sindaco di Acquaviva delle Fonti, tra i fondatori della rete degli amministratori meridionali che si prepara al raduno. Sul tavolo anche un libro bianco da mandare al parlamento europeo sulle opere negate al Mezzogiorno
Tutti gli articoli di Politica
Sono almeno due le proposte che nell’assemblea di Borgia il sindaco di Acquaviva della Fonti, Davide Carlucci, porterà all’attenzione degli altri colleghi della rete Recovery Sud. L’amministratore pugliese, tra i primi fautori della mobilitazione di un fronte meridionale politicamente trasversale - che contesta il governo – le anticipa al nostro Network in vista del raduno programmato, il prossimo fine settimana, nella cittadina del Catanzarese. «Vogliamo varare una petizione da far aver al parlamento europeo – spiega – affinché modifichi i criteri nella distribuzione dei fondi e, inoltre, stiamo lavorando ad una sorta di libro bianco che affianchi al tema del Recovery, la questione delle opere negate al Sud».
Carlucci, che ricorda come «le garanzie offerte dal governo siano molto aleatorie, visto che parla di aver portato al 40% la quota che nel Piano nazionale è destinata al Mezzogiorno per un ammontare di 80miliardi», sostiene comunque che l’obiettivo è anche «stringere alle loro responsabilità anche le Regioni». Secondo il sindaco, che è un indipendente di sinistra - tra gli esponenti di punta del “Movimento 24 agosto per l’equità territoriale” – i calcoli giusti dovevano alzare fino «a più del 60% la parte che tocca al sud, visto che i parametri voluti dall’Unione europea erano anche il livello di disoccupazione e il Pil, per favorire cioè le aree più povere».
Carlucci, infine, esplicita anche una preoccupazione che il movimento dei sindaci meridionali avverte: «Temo il mercanteggiamento che territorio per territorio potrebbero tentare quelle forze politiche che sostengono il governo allo scopo di spaccare il fronte largo che punta alla difesa del territorio».