Il sindaco di Diamante: «Soltanto attraverso una presa di posizione collettiva e potente potremmo creare un fronte comune che punti a tutelare i nostri diritti»
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«Una beffa per il Sud che necessita di una mobilitazione che chiami in causa tutti, soprattutto chi oggi ha intenzione di candidarsi alla guida della Calabria». È quanto afferma il sindaco di Diamante e candidato alle elezioni regionali Ernesto Magorno. Il riferimento è al Recovery Fund e alla ripartizione dei fondi. «Fin dalla prima ora – afferma Magorno - insieme ad altri amministratori meridionali abbiamo costituito "Recovery Sud", una rete finalizzata ad affermare il diritto di una parte del Paese a finalizzare i fondi del Recovery alle urgenze vere della nostra nazione, a partire appunto dalle fragilità dei nostri territori. A ciò si aggiunga il mio voto contrario in Senato proprio per marcare una sostanziale presa di distanza da decisione che si consumavano a danno del Mezzogiorno».
«Oggi scopriamo che addirittura gli 82 miliardi iniziali non esistono. La cifra di fondi certi, infatti, sarebbe tra i 22 e i 35 miliardi. Un clamoroso passo indietro che compromette l'intero impianto del Pnnr. Ritengo che a questo punto questa battaglia necessiti di una mobilitazione ampia e più generale e chiami in causa coloro che oggi hanno intenzione di candidarsi alla guida della Calabria. Loro per primi dovrebbero unire la loro voce alla nostra, perché soltanto attraverso una presa di posizione collettiva e potente potremmo creare un fronte comune che punti a tutelare i nostri diritti».
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