Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Adagio che Magorno conferma di interpretare a modo suo: quando il gioco si fa duro, meglio sparire dalla circolazione. E, così, per l’ennesima volta durante la sua gestione il segretario Pd dopo aver spinto il partito sull’orlo dell’implosione, ha preferito non arrivare allo scontro, evitare il confronto e la conta e ha staccato la spina.
Già nella serata di domenica i telefonini dei big democrat erano roventi e fioccavano sms in cui si ipotizzava una rinuncia da parte di Ferdinando Aiello alla carica di commissario cittadino di Cosenza, prefigurando la decisione che poi lo stesso parlamentare avrebbe fatto filtrare informalmente nella giornata di ieri.
Una nomina, quella del commissario cittadino, che Magorno aveva fatto lo scorso 16 ottobre destando un vero e proprio vespaio di polemiche e le proteste stizzite della federazione provinciale che aveva interpretato il gesto come un’invasione e un’intromissione in vista delle elezioni comunali. Una nomina sulla quale si è subito avviato uno scontro senza quartiere all’interno del partito, con l’area dem pronta ad arrivare fino in fondo, convinta di avere i numeri per cassare la decisione di Magorno. La nomina di Aiello, infatti, entro il 15 novembre, così come prevede lo statuto, avrebbe dovuto essere ratificata dalla direzione regionale del partito per rimanere in piedi. La federazione cosentina aveva chiesto più volte al segretario un’anticipazione della data del confronto, senza ottenere alcuna risposta se non un laconico “rispetteremo le regole previste dallo Statuto”. Evidentemente il segretario era convinto (o lo avevano convinto?) che i numeri in direzione regionale ci sarebbero stati e che la decisione sarebbe passata agevolmente.
Ed invece è stata l’area dem a dare una precisa dimostrazione di forza attraverso la richiesta di una riunione dell’assemblea regionale per discutere di sanità, anche questa rimasta senza risposta da parte del segretario. La richiesta, però, è stata sottoscritta da 174 componenti dell’assemblea, Cifra che costituisce la maggioranza dell’organismo composto da 300 delegati. Da qui in avanti hanno iniziato a vacillare le certezze del segretario regionale che è stato costretto a ritornare sui suoi passi. Nella direzione che si sarebbe dovuta svolgere entro questa settimana era assai alta la probabilità che Magorno andasse sotto in caso di votazione. Ed allora si è preferito imboccare la via di fuga, l’unica possibile: il ritiro di Aiello che ha prestato immediatamente soccorso al segretario levandosi di torno con un ritiro, ancora ufficioso, comunicato a parlamentari e qualche giornalista e fatto diffondere nella giornata di ieri per iniziare a placare gli animi. Raggiungendo subito qualche risultato. Sul suo profilo facebook il segretario provinciale del Pd ha commentato così la notizia: “Ho appreso che Ferdinando Aiello ha rinunciato all'incarico di commissario cittadino di Cosenza. Un bel gesto di responsabilità che aiuta il Pd della città di Cosenza ad essere più forte ed unito. Grazie Ferdinando, adesso al lavoro per vincere”. Un segnale di distensione da parte di chi sa di essersi aggiudicato la partita e che probabilmente avrà il compito di guidare la federazione verso le comunali. Magorno, dunque, dovrebbe averla fatta franca anche stavolta. L’area dem, stando alle dichiarazioni social di Guglielmelli, pare aver apprezzato il ritiro di Aiello e bloccherà l’assalto alla poltrona del segretario. In attesa, ovviamente, che il ritiro del parlamentare diventi ufficiale e che il dibattito Pd si trasferisca nelle sedi opportune che ormai sembrano buone solo per ratificare decisioni assunte più informalmente ed efficacemente tra social e siti internet.

Riccardo Tripepi