I due voti della discordia. Dopo la chiusura delle urne per le provinciali non si placano le discussioni all’interno di Forza Italia per quanto avvenuto a Catanzaro. All’appello mancano i voti di due consiglieri di centrodestra che, per un pelo, non sono costati la sconfitta al neo presidente Sergio Abramo.

“Palesi manovre in vista delle regionali” si vocifera all’interno del partito nonostante i comunicati di giubilo del coordinamento regionale e nonostante lo stesso Sergio Abramo stia cercando, almeno ufficialmente, di minimizzare l’accaduto.

La realtà dice che una “sbavatura” del genere non può capitare in un’elezione di secondo livello e che quanto avvenuto è un messaggio volto ad azzoppare uno dei possibili competitor alla carica di governatore in vista delle prossime regionali. Ma il colpo sarebbe stato assestato anche al gruppo di Piero Aiello e Sinibaldo Esposito. Come se anche dalle urne di Catanzaro si volesse dare ulteriore forza all’idea di Mario Occhiuto candidato governatore.

 

Secondo il senatore reggino Marco Siclari si tratta di una vicenda che dovrebbe essere chiarita all’interno del coordinamento regionale.

«Faccio gli auguri ai presidenti eletti che hanno lavorato bene – dice Siclari - e ai miei colleghi Mangialavori e Tallini che hanno messo il massimo impegno per raggiungere questi obiettivi. Certamente a Catanzaro ci si aspettava un risultato migliore perché Abramo ha lavorato benissimo. C’è stato qualche consenso che doveva arrivare e non è arrivato. Sarà necessario aprire un confronto interno per capire perché questo si è verificato. Lo faremo al coordinamento regionale. E’ giusto per il nuovo presidente della Provincia Abramo e anche nei confronti dei nostri elettori e militanti. Dobbiamo capire cosa è successo a Catanzaro perché non accada in altri luoghi della Calabria».

Per quel che riguarda il nome del candidato, invece, Siclari sostiene che è ancora prematuro parlarne. Ancora troppa distanza dall’appuntamento elettorale e tanto il lavoro da svolgere anche in vista delle elezioni europee che potrebbero avere non poca influenza sugli equilibri all’interno dei partiti e delle coalizioni.

Ragionamento che vale anche a Reggio Calabria dove, appena qualche settimana fa, si è celebrata la prima interpartitica alla quale ha partecipato anche la Lega. Un segnale importante considerato che in pochi, al momento, credo che a Reggio possa arrivarsi a un candidato unitario per il centrodestra. «Su Reggio Calabria sono fiducioso – ha detto Siclari – e credo che Salvini tornerà a fare squadra con noi per i prossimi appuntamenti elettorali. A Reggio però il nome del candidato ancora non c’è».

Quello che, invece, è sicuro che la Lega continua a lavorare sottobanco e ad accaparrarsi sempre nuove forze. L’ultima adesione in tal senso è quella di Mario Candido, ex assessore Provinciale ai Trasporti della giunta Raffa, che dalle fila di Forza Italia transita verso il partito di Salvini.

 

Riccardo Tripepi