Il Tar Calabria deciderà l’11 luglio prossimo in merito al ricorso presentato da Marco Ambrogio per chiedere l’annullamento delle elezioni provinciali del 24 febbraio scorso viziato, secondo il componente dell’assise di Palazzo dei Bruzi, candidato non eletto nella lista Insieme per la Provincia, dall’ammissione al voto di Carmelino Caputo, nonostante questi fosse decaduto quattro giorni prima, il 20 febbraio, dalla carica di consigliere comunale di Paterno Calabro. Ambrogio, inoltre, contesta la mancata attribuzione di alcune schede in cui il suo nome è stato scritto per errore sotto il simbolo di un’altra compagine, Provincia Democratica. Per Ambrogio quelle preferenze andavano invece assegnate perché espressione di una chiara volontà da parte dell’elettore.

I possibili scenari

Il provvedimento della giustizia amministrativa arriverà dopo le elezioni comunali di fine maggio. Per cui, nel caso in cui i magistrati dovessero decidere di far ripetere le votazioni, il corpo elettorale chiamato alle urne sarebbe profondamente differente rispetto a quello in carica lo scorso 24 febbraio. Ma ci sono altri possibili scenari. Nella lista Insieme per la Provincia Ambrogio è preceduto, tra gli altri, da Sergio Salvati, consigliere comunale di Cariati, e da Andrea Cuzzocrea, consigliere comunale di Rende. Entrambi sono a rischio di decadenza. Salvati per l’inchiesta giudiziaria denominata Platone che ha investito l’amministrazione jonica, Cuzzocrea perché per conservare il posto deve essere riconfermato nel civico consesso del Campagnano. Non è escluso quindi che Ambrogio possa entrare ugualmente in Consiglio Provinciale prima dell’udienza dell’11 luglio. In questo caso verrebbe meno l’oggetto del contendere e non sarebbenecessario arrivare in fondo al procedimento giudiziario.