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All’indomani delle elezioni provinciali di Catanzaro, che si sono svolte in un clima di campagna elettorale molto agguerrita tra i singoli candidati, sono emersi accordi di ogni tipo e tutte le strategie possibili sono state messe in campo pur di racimolare quelle centinaia di voti ponderati, utili per entrare nell’assise provinciale. Uno degli scontenti, che nel momento iniziale era stato ritenuto un papabile, il consigliere comunale di Lamezia Terme, Francesco Ruberto, politicamente “figlio d’arte” senza mezzi termini ha affermato che nella costruzione della lista l’onorevole Pino Galati avrebbe agito proprio contro di lui.
Consigliere Ruberto la mancata riconferma al consiglio provinciale ha lasciato l’amaro in bocca?
«Assolutamente no, era già prevista dal giorno in cui il leader del raggruppamento, onorevole Pino Galati, aveva avallato la candidatura di ben tre consiglieri su un totale di cinque facenti parte il raggruppamento consiliare, risultava evidente a quel punto che ero stato già sacrificato per far posto a Tranquillo Paradiso a cui rinnovo gli auguri di buon lavoro».
Oggi i cosiddetti galatiani parlano di grande affermazione…
«A mio avviso si tratta di una sonora sconfitta. Nella consiliatura appena conclusa, il gruppo Ala era formato da tre consiglieri (Ruberto, Verrengia, De Vito) mentre adesso il gruppo Galati conta un solo riferimento. Mi viene da sorridere quando si parla di affermazione non tenendo minimamente conto dei malumori creati da queste scelte compiute senza logica alcuna. Avrei compreso maggiormente l’investimento sul consigliere Luigi Muraca, da sempre vicino alle posizioni di Galati e più volte eletto consigliere comunale o puntare sull’esperienza del capo gruppo De Biase o valorizzare un giovane con grande consenso elettorale quale Francesco De Sarro. Ripeto, francamente mi sfugge la logica della scelta compiuta.
Che tipo di malumori?
«L'onorevole Galati ci aveva spiegato che bisognava puntare su un listone di tutti i consiglieri uscenti che avevano sostenuto l'azione di Enzo Bruno, praticamente tutti tranne il consigliere Montuoro il quale negli ultimi tempi si era dissociato dalla gestione unitaria voluta dal Presidente Bruno. Caduta questa prima ipotesi, sempre Galati ci aveva spiegato che bisognava puntare su una lista con le persone a lui vicino, la quale avrebbe sicuramente ottenuto un buonissimo risultato con candidature lametine di peso ed extra al nostro gruppo. Cambio ancora di strategia aderendo alla lista dei sindaci con ben tre presenze lametine dello stesso gruppo su un totale di 9. Mi è sembrata subito una trappola nei miei confronti ed il seguito mi ha dato ampiamente ragione. Risultato dell'ottima affermazione? Rapporti tesi col sindaco, gruppo disgregato con Costantino che ha subito abbandonato, Luigi Muraca che ha preso le distanze ed il sottoscritto che non intende più collaborare con un gruppo che stabilisce una linea e ne adotta un'altra. A livello provinciale un disastro, tutte le persone che si erano avvicinate alla linea dell’onorevole Galati hanno preso le distanze non condividendo una linea politica confusa dal doppio forno che, privilegia il servilismo al merito. Grande merito invece al presidente Bruno per la grandissima affermazione che ha ripagato il lavoro svolto in questi due anni.
Sonia Rocca