Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha incontrato questa mattina una delegazione di Cia (Confederazione italiana Agricoltura), Copagri (confederazione produttori agricoli) e Alpaa (associazione lavoratori produttori agroalimentari ambientali), a conclusione della mobilitazione nazionale che, in Calabria, si è svolta davanti alla sede della "Cittadella" ma che, in contemporanea, ha avuto luogo a Bologna ed a Roma. La delegazione era guidata dal Presidente nazionale della Cia Mario Guidi. Presenti anche il Consigliere regionale Mauro D'Acri ed i presidenti regionali della Cia Calabria Statti, della Puglia Politi e della Campania Mastrocinque e Ranaldi Vicepresidente della Copagri.

 

Al Presidente Oliverio sono state rappresentate le motivazioni poste alla base della manifestazione, riferite al credito preteso da Agea per oltre "seicento milioni di euro già contabilizzati nel bilancio dell'Unione europea", alle lungaggini burocratiche, all'aumento indiscriminato del prezzo dei prodotti, dal produttore al consumatore, che provoca "un forte squilibrio lungo la filiera agroalimentare".

 

Il Presidente della Regione Oliverio ha dichiarato che "la piattaforma dei problemi sollevata dagli agricoltori è condivisibile perché è volta a richiedere cambiamenti alle politiche agricole comunitarie ed alcune correzioni radicali sul piano nazionale, a partire dall'ente pagatore Agea che, purtroppo, a causa di una burocrazia lenta, provoca notevoli ritardi nei pagamenti alle aziende agricole che hanno scadenze fisse, che devono andare avanti e che per questo vengono penalizzate nelle loro attività. Su questo problema ho già fatto una lettera aperta al Ministro Martina, che vedrò mercoledì prossimo, in occasione del lancio del Psr 2014-2010, ed anche in quella occasione riproporrò il problema. D'altra parte, per noi, il settore agroalimentare è molto importante nell'economia meridionale e, quindi, in quella della Calabria. Perciò, è necessaria avere, per questo comparto, una particolare attenzione, attraverso la definizione di misure che siano di sostengo ad un settore che è stato sottoposto ad una concorrenza sleale, da parte di altri Paesi, anche extra comunitari, nelle produzioni di base. E' necessario assumere misure tese a tutelare l'agricoltura italiana e quella meridionale. In questo quadro, occorrono iniziative tese a sostenerne il rilancio".