Il segretario provinciale del Carroccio Mino De Pinto interviene sull'emendamento che posticipa la messa a gara degli stabilimenti, tema che è già oggetto di una procedura d'infrazione aperta da Bruxelles
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Il segretario provinciale della Lega di Vibo Valentia Mino De Pinto interviene sul tema delle concessioni balneari e in particolare in relazione all’emendamento di Forza Italia al decreto Milleproroghe che le proroga di un anno, posticipando così la messa a gara degli stabilimenti. Dopo il via libera della commissione Bilancio e affari costituzionali del Senato, l’Ue aveva avvertito l’Italia ricordando come una procedura d’infrazione sia già aperta a causa del mancato rispetto della direttiva Bolkestein e «ulteriori rinvii non migliorino la situazione».
«Con l'approvazione del decreto Milleproroghe, che arriverà definitivamente con ogni probabilità la prossima settimana a Montecitorio – scrive De Pinto in una nota -, viene rivendicata la sovranità del legislatore. Non si può accettare ingerenze dalla magistratura o da organismi europei quali la Corte di giustizia europea. L'approvazione finale degli emendamenti al decreto Milleproroghe in materia di concessioni balneari prevede altresì la proroga di un anno dei titoli in ambito balneare con possibilità di un ulteriore prolungamento al 2025».
La Lega, sottolinea il segretario vibonese, sta mettendo in campo una grande battaglia volta alla tutela dei balneari e di tantissime famiglie che vivono di questa attività imprenditoriale. Siamo vicini al governo di maggioranza che sta lottando per i balneari, i quali, vivono di stagione estiva e della Ioro concessione sul demanio dello Stato. È essenziale la piena attuazione della legge 145/2018. Non è mai stata data piena attuazione anche se, questo spettava al secondo governo Conte a quello di Mario Draghi».
Secondo De Pinto, «escludere i beni demaniali dalla direttiva "Bolkestein" è fondamentale per non ritrovarci con un Italia svenduta all’Europa. Ricordiamoci sempre che gli elementi costitutivi di uno stato sono tre: popolo, territorio e sovranità. Quest‘ultima non può venirci strappata da un’Europa che ci vuole "sudditi" piuttosto che cittadini europei e prima di tutto italiani. È corretto dare piena attuazione alle limitazioni previste dall' articolo 11 della Costituzione, ma ricordiamo sempre che nessuna direttiva europea deve arrivare a poterci dire cosa fare o non fare di tante famiglie che vivono proprio delle concessioni balneari».
«Ci prefiggiamo – aggiunge - di tutelare i posti di lavoro di chi già svolge un’attività o di chi, come i nostri balneari, rischiavano di perdere tutto per un centrosinistra "miope" alle esigenze della comunità. Siamo favorevoli anche alle nuove proposte di lavoro e per questo una mappatura delle spiagge in questi 24 mesi sarà essenziale sui nostri 800 km di costa calabra per determinare nuovi spazi demaniali liberi da impiegare nella stagione estiva con fine sia per arricchire il territorio sia per offrire nuove opportunità lavorative ai nostri cittadini».
«I diritti dei balneari vanno tutelati – ribadisce De Pinto -. Il lavoro di una vita non può finire all'asta per dare attuazione ad una direttiva come la "Bolkestein" e ritrovarsi con i propri sogni sfumati e senza nemmeno un indennizzo. Siamo a favore delle imprese e di chi vuole fare impresa, siamo anche a favore di un’Europa più "giusta" e che svolge, nel suo, i propri compiti senza risultare servi o come schiavi! Viviamo in un Paese che, molto fortunatamente prevede la c.d. separazione dei poteri, dunque cerchiamo di renderla applicabile e tuteliamo il legislatore nel suo dover legiferare piuttosto che farlo fare alla magistratura europea, la quale – è la conclusione -, dovrebbe occuparsi di altro piuttosto che limitare con suoi provvedimenti eventuali famiglie che ci vivono e sfamano i Ioro figli con le concessioni balneari».