A Catanzaro saranno presentati i gruppi a sostegno della candidatura del sindaco di Cosenza alle Regionali. Il rischio d'implosione del partito resta imminente, con Giovanni Toti pronto a varare il suo movimento
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Dopo la conclusione del turno di ballottaggio, si può considerare definitivamente chiusa la tornata elettorale e amministrativa che ha dato non pochi scossoni al panorama politico. Adesso i partiti sono chiamati alle decisioni fin qui rinviate in attesa di misurare alle urne il rispettivo peso e i rapporti di forza tra le coalizioni e al loro interno. Inevitabile che fervano, a tutti i livelli, incontri e riunioni ufficiali e non. Tra gli appuntamenti in agenda quello di giovedì 13 giugno che vede a Catanzaro il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto lanciare la fase costitutiva dei Comitati per la sua corsa alle regionali. L’appuntamento, annunciato da tempo, si svolge nel territorio di Catanzaro anche per blindare ulteriormente l’asse con Mimmo Tallini e Sergio Abramo.
L’iniziativa, però, è tenuta sotto stretta osservazione dai vertici nazionali del partito. Calabria e Sicilia, da tempo, sono sotto l’attenzione di Berlusconi che li ha ormai identificati come territori in rivolta, complice il tentativo di spingere Mara Carfagna prima verso la candidatura alle europee come capolista e poi per sostituire Antonio Tajani per ringiovanire l’immagine del partito e dargli una trazione meridionale.
Le mosse azzurre calabresi sul nome di Occhiuto, anche contro i moniti di Lega e Fdi che invitavano ad un confronto tra gli alleati, non sono state ben digerite anche perché effettuate mentre doveva essere massima la concentrazione sui delicati appuntamenti elettorali. I risultati ottenuti alle urne hanno poi ulteriormente complicato il quadro. Forza Italia è andata malissimo, marginalizzandosi ampiamente sotto il 10%. Il peggio, però, sembra destinato ancora a venire. Gli ultimi sondaggi forniscono un trend in continuo calo di consenso. Al momento sarebbe avvenuto l’aggancio tra Fdi e Fi al 6,3%. E nelle prossime settimane potrebbero esserci altri scossoni, considerato che per i primi di luglio Giovanni Toti ha convocato la costituente di un nuovo movimento a Roma che rischia di risucchiare altri elementi e voti agli azzurri.
Berlusconi, dunque, sarebbe pronto a rimettere mano all’organizzazione del partito in anticipo rispetto al congresso autunnale. Ed allora, nell’attesa delle decisioni del leader, sui territori si continua ad andare avanti per la strada intrapresa. E si insiste sul nome di Mario Occhiuto, sperando di poter resistere alla buriana intorno ad un progetto. Dovesse passare il nome di Mara Carfagna come presidente, ad esempio, per Sicilia e Calabria potrebbero aprirsi nuove speranza per gli attuali vertici regionali.
Domani Occhiuto, probabilmente in solitaria in quanto i parlamentari dovrebbero essere impegnati in Aula a Roma, confermerà il lavoro di associazioni e amministratori in suo favore e proseguirà per la sua strada.
Consapevole dell’azzardo della mossa in un partito che rischia di scomparire e con una Lega e Fdi che non hanno nessuna intenzione di subire una candidatura, specialmente in una tornata elettorale che parrebbe favorevole alla coalizione di centrodestra.
Riccardo Tripepi
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