Pd, Bausone: «Primarie che sanno di truffa». Il presidente del seggio contrattacca

VIDEO | Dopo le accuse della dirigente del Partito democratico che denuncia irregolarità nella sezione di Catanzaro Lido, parla Alessio Sciarrone: «La signora dovrebbe preoccuparsi di non incorrere in conseguenze giudiziarie che per lei potrebbero essere difficili da digerire. E' stata molto frettolosa nei suoi atteggiamenti»

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di Rossella  Galati
3 marzo 2019
15:08
Alessio Sciarrone e Alessia Bausone
Alessio Sciarrone e Alessia Bausone

«Le irregolarità principali riguardano il fatto che il seggio si sia autocostituito sulla base del nulla, il partito provinciale non l’ha autorizzato, la commissione provinciale di garanzia per il congresso ha confermato che non è un seggio validamente costituito. Inoltre hanno votato pure persone di Squillace, c’è gente che vota tra, quattro, cinque volte a delle primarie che sanno veramente di truffa». Sono primarie che sanno di truffa per la dirigente del Pd Alessia Bausone che sarebbe stata aggredita verbalmente tra ieri e oggi  per aver denunciato presunte irregolarità nel seggio di Catanzaro Lido,  dove sono in corso le operazioni di voto per per scegliere il nuovo segretario tra Maurizio Martina, Roberto Giachetti e Nicola Zingaretti.

L'aggressione verbale

«Mi dicevano che sono una serva, una deficiente, una ciuccia, che non dovevo essere lì.  Tant’è che oggi, come rappresentante della lista “Calabria per Zingaretti” con delega firmata dal rappresentante regionale, mi hanno detto “tu non esisti, tu qua non puoi entrare”. Mi hanno impedito di esercitare i miei diritti di democrazia interna. Hanno impedito a un partito di essere tale».


La replica del presidente di seggio

A rispondere in merito alle anomalie sollevate dalla dirigente del partito sulla composizione del  seggio in questione  è il presidente  Alessio Sciarrone, che dichiara di essere  stato nominato insieme agli scrutatori all’esito di una riunione degli iscritti al partito nei giorni scorsi e non direttamente Benedetta Primerano, della direzione provinciale come sostenuto dalla Bausone. «Noi abbiamo correttamente insediato il seggio – afferma -  dando la possibilità anche a chi purtroppo ha messo in piedi questo show da circo, di espletare le sue funzioni e presentarsi come rappresentante di una lista. Non si è presentata nei termini e non abbiamo ritenuto di farla partecipare internamente alle operazioni di voto, come il regolamento prevede. Questo seggio si è insediato solo all’ultimo momento perché abbiamo ritenuto che il circolo di Catanzaro Santa Maria e di Pontegrande non potessero accogliere probabilmente tutti gli elettori che avevano voglia di votare. Quello che sta succedendo – sempre secondo Sciarrone - non ci sta facendo fare una bella figura. Penso che la signora Bausone debba preoccuparsi soprattutto di non incorrere in conseguenze giudiziarie che per lei potrebbero essere difficili da digerire. Perché è stata molto frettolosa nei suoi atteggiamenti sia ieri che oggi».

Bausone decisa a denunciare

Ma è una risposta che non convince la Bausone per la quale il Partito Democratico si è dimostrato antidemocratico: «E’ un partito che legittima i bulli, i prepotenti. Questo non è il partito che gli elettori e i militanti hanno in mente. Io lotto per la legalità e per un partito migliore. Come mi è stato confermato dal presidente della commissione per il congresso Andrea Falvo, da Antonio Viscomi, Giancluca Cuda, tutto quello che sta succedendo in questo seggio non è valido. Io denuncerò domani mattina in Questura quanto accaduto. Chiunque vincerà dovrà sapere che cosa succede in Calabria».

 

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