Il presidente della prima commissione del Consiglio regionale non ci sta a essere additato come il responsabile del rallentamento dell’iter di approvazione della nuova legge elettorale
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Dopo le parole di Alessia Bausone, consigliere comunale di San Luca ed attivista per i diritti civili, il consigliere regionale Franco Sergio, presidente della prima Commissione, replica all’accusa di aver rallentato l’iter per l’approvazione della nuova legge elettorale che dovrebbe introdurre la doppia preferenza di genere per assicurare una maggiore rappresentanza femminile nell’Assemblea regionale.
Ecco le sue osservazioni:
«Sono costretto, mio malgrado, a smentire quanto apparso sulla testata Lacnews24 a firma del consigliere comunale di S. Luca, avv. Alessia Bausone, contenente attacchi francamente volgari, gratuiti in quanto immotivati nel merito e nei metodi, fuorvianti e quantomeno poco consistenti sul piano istituzionale e delle procedure della Regione; dimostrando palesemente di non aver alcuna contezza dell’iter legislativo regionale a cui si riferisce, mettendo in discussione addirittura il mio ruolo di presidente della I Commissione. Facciamo chiarezza. Nel febbraio scorso ho partecipato ad un pubblico incontro su doppia preferenza e quote di genere, in cui ho espresso la mia opinione favorevole a sostegno della proposta di legge presentata in consiglio dalla collega Sculco nel 2015, che mira a garantire nel sistema elettivo regionale calabrese il principio di equilibrio di entrambi i generi. La proposta, è stata assegnata alla I Commissione per l'esame di merito, ed alla II, per il parere finanziario, il 7 maggio 2015, viene inserita all’ordine del giorno nella seduta del Consiglio del 31 agosto 2015. Pertanto, la Commissione che ho l’onore di presiedere ha licenziato la proposta di legge in meno di 3 mesi dalla data di assegnazione (luglio 2015), addirittura anticipando la norma nazionale (che impose l’adeguamento alle norme su tale materia - febbraio 2016). Dopo di ciò, come norma vuole, conclusi i lavori della I Commissione, la proposta di legge passa all’esame dell’aula consiliare e viene messa in ordine del giorno il 28 settembre 2018, ma in quest’ultima seduta, su iniziativa dei capigruppo è stata rinviata per l’assenza del presidente Oliverio, che aveva chiesto di essere presente al dibattito e alla votazione della proposta, e per consentire agli uffici di valutare le osservazioni su eventuali profili di compatibilità con il quadro ordinamentale vigente. Successivamente, la proposta è stata votata nella seduta del 15/04/2019 e non è stata approvata. Per l’esattezza: presenti e votanti 29 di cui hanno votato sì 15, no 1, astenuti 13. Il relatore era il sottoscritto. Addirittura, contrapponendomi al mio gruppo, sono stato l‘unico a votare a favore. Rimembro all’ avv. Bausone, che solo successivamente alla bocciatura di questa, si sono potuti aprire i fascicoli delle Proposte di legge di iniziativa del comune di Catanzaro e dei comuni di Bovalino, Verzino e Ricadi, delle quali, come presidente della I Commissione, ho potuto avviarne l’iter nella prima seduta utile. Cioè quella del 23 luglio scorso, in occasione della quale sono stati auditi i rappresentanti di tali comuni. Avente queste due ultime ad oggetto lo stesso identico tema della proposta di iniziativa del consigliere F. Sculco, appare chiaro ed evidente, come non potevano essere prese in considerazione parallelamente. Le proposte mirano tutte ad introdurre la preferenza di genere. Per questo sono state abbinate decidendo di avviare la fase delle audizioni dopo la pausa estiva. Infine, preciso, che la seduta “incriminata” è stata indetta, su sollecitazione del Presidente del Consiglio Nicola Irto, interpretando la volontà dei presidenti dei gruppi consiliari e su richiesta del vice presidente della Regione Prof. Francesco Russo, e convocata d’urgenza congiuntamente alla Commissione Bilancio, appositamente sulla questione Corap. Anche qui nel giudizio della Bausone manca assolutamente una consapevolezza dell’iter legislativo: se il Presidente del Consiglio invita alla convocazione della I Commissione su una questione “urgente” appare chiaro come sia mio dovere da Presidente della I Commissione rispondere tempestivamente. Infine, non mi dilungo sulla denominazione di “vecchio volpone politico” (non nascondo certo la mia età né le mie esperienze ultra quarantennali, lavorative, nel Sindacato e nell’associazionismo) perché purtroppo per la “giurista esperta in pari opportunità”, sono invece solo alla prima prova elettorale, politica ed istituzionale. Tutti dunque sanno quel che è accaduto e che Franco Sergio non solo non ha alcuna responsabilità ma soprattutto non fa “chiacchiere inutili”. Tranne forse questa novella Alice nel Paese delle meraviglie».