Com'era prevedibile, l'uscita dalla maggioranza da parte dell'assessore Antonino De Lorenzo ha destato le ire del sindaco e presidente del consiglio comunale di Praia a Mare, Antonio Praticò, che riveste entrambe le cariche. Lo dimostra il fatto che pochi giorni dopo le dichiarazioni al vetriolo di De Lorenzo, Praticò chiede ora alla società di gestione dell'evento del Jova beach party il risarcimento danni per un parcheggio che sarebbe stato danneggiato durante l'evento.

L'impegno di De Lorenzo 

Il Jova Beach Party, come tutti sanno, è stato l'evento musicale dell'anno e la città dell'isola Dino ha rappresentato una delle pochissime tappe del tour. A lavorare incessantemente, per mesi, alla realizzazione e alla promozione, è stato l'assessore De Lorenzo, che, nonostante le ostilità e i tentativi di boicottaggio partiti - secondo la sua versione - proprio dalle stanze comunali, in stretta collaborazione con lo staff di Lorenzo Cherubini ha condotto la città di Praia a Mare verso un successo di numeri e pubblico che rimarrà inciso nella storia della cittadina altotirrenica. Ciò è avvenuto anche grazie ai buoni rapporti e alla rete professionale che l'ex assessore al Turismo e allo Spettacolo era riuscito a creare. 

Il Jova beach party della discordia

Ma proprio il concertone di Jovanotti aveva contribuito a incrinare i rapporti tra i due, Praticò e De Lorenzo, quest'ultimo eletto per due volte consecutive nella compagine del quattro volte sindaco di Praia a Mare. Il giorno successivo all'evento, il giovane commercialista praiese aveva rivelato retroscena poco edificanti proprio in relazione alle difficoltà e ai contrasti avuti con il primo cittadino, il quale, a successo avvenuto, si era preso ogni merito, mancando di ringraziare quello che era ancora il suo assessore. Già all'epoca, era l'8 agosto scorso, De Lorenzo aveva velatamente manifestato la volontà di uscire dalla maggioranza, poi però sembrava che l'allarme fosse rientrato. Qualche giorno fa, invece, l'annuncio: «Al momento - aveva dichiarato in una nota De Lorenzo - la strada intrapresa dal sindaco non solo non ha portato ad alcun risultato tangibile, quanto sta inopinatamente creando difficoltà e tensione nei cittadini, ignari ed increduli di fronte ad un comportamento spesso dettato da ragioni di principio e sempre nella direzione opposta alla semplice e agevole soluzione».

Il risarcimento danni

La giunta comunale praiese, composta anche dagli assessori Pasquale Fortunato, Anna Maiorana e Laura Depresbiteris, con la delibera n° 218 del 18 ottobre 2019, ha autorizzato il sindaco a costituirsi in giudizio per la richiesta tendente ad ottenere il risarcimento dei danni subiti sul manto stradale a seguito dell'evento Jova Beach Party con il patrocinio dell'Avvocatura Comunale. L'area a cui si fa riferimento è il parcheggio adiacente l'arenile dove si è svolto il concerto. 

La reazione dell'ex assessore

La reazione di Antonino De Lorenzo, estraneo alla decisione della giunta perché assente, ha da poco diramato un comunicato. «Mi domando: è questo il giusto modo di partire per raggiungere obiettivi sempre più elevati e di qualità? È questo il vero ringraziamento rivolto a chi ha organizzato il più grande evento della nostra storia? È questo il sistema giusto per costruire dei sani rapporti di collaborazione per la realizzazione dei grandi eventi? È la giusta ricompensa a chi ha fatto una pubblicità senza eguali e senza far sborsare un centesimo all’Ente?». De Lorenzo sembra non darsi pace. «Non sono legale né geometra né ingegnere e quindi non pretendo di entrare nel merito tecnico della questione: sono però colui il quale, nella sua esperienza politica, ha cercato di dare a Praia la visibilità che merita, attraverso eventi e manifestazioni seguite in tutto il mondo, mettendoci impegno, amore e passione. Che con umiltà e spirito di iniziativa ha costruito le relazioni ed i rapporti che hanno dato i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Hanno trovato il modo per distruggere tutto questo, per ostacolare la spinta verso un futuro migliore per tutti noi, mantenendo posizioni arcaiche degne di un film sbiadito e in bianco e nero».