L'avvocato cassazionista, Antonia Postorivo è calabrese di origine ma romana di adozione, allieva del grande giurista catanese Delfino Siracusano, ha iniziato a fare l’avvocato nello studio legale di Grazia Volo e si è poi occupata di delitti contro la Pubblica amministrazione e di diritto in materia di libertà si stampa, assistendo anche diverse testate giornalistiche, da Il Foglio a Il Manifesto.

Dopo aver ricoperto vari ruoli tecnici al ministero delle Infrastrutture, è stata il capo della segreteria del ministro della Giustizia con Roberto Castelli e consigliere giuridico al ministero Affari Regionali, a quello delle Politiche Agricole e Forestali e a quello per le Riforme, coordinando tra l'altro la Commissione Saggi sulle più importanti riforme della Costituzionali con il ministro Gaetano Quagliariello. Si è occupata anche di cinema, da presidente della Commissione per la Revisione Cinematografica del ministero per i Beni Culturali e come membro della Commissione del David di Donatello. Ora la scelta di scendere in politica in prima persona.

La campagna elettorale volge ormai al termine, come ha vissuto questa esperienza?
«Sono felice di aver preso parte a questa campagna elettorale in un momento storico così importante per il nostro paese con una crisi senza precedenti. Soddisfatta di aver girato l’Italia dando il mio piccolo contributo alla nostra coalizione e a Noi moderati per raccontare ai tanti italiani che ho incontrato il nostro programma evitando sempre accuratamente di non considerare le continue provocazioni e offese che arrivavano dai nostri avversari politici verso il centro destra».

Molti si domandano l'utilità dei moderati in posizione minoritaria nel centrodestra.
«Noi Moderati abbiamo dato voce ai tanti elettori di centrodestra che per una cosa o un’altra avevano delle rimostranze con gli altri amici della nostra coalizione. Abbiamo aumentato l’offerta nel centrodestra con moderazione ma determinazione. Si è parlato molto nel corso degli anni di rivolgersi ai tanti italiani che sono, come noi, determinati ma moderati che non si ritrovavano più in nessun partito. Noi siamo un grande valore aggiunto nel centro destra siamo un mix di esperienza, competenza e novità.

Anche Calenda e Renzi si contendono il voto dei moderati.
«Molti hanno cercato, anche nel centro sinistra, di parlare ai nostri elettori apparentemente arrabbiati ma non ci sono riusciti e non ci riusciranno perché la coalizione del centro destra è l’unica coalizione che ha programmi chiari, realizzabili, fattibili. Noi moderati abbiamo dato casa ai tanti italiani che credono nel centro destra e in un modo diverso di fare politica. Come? Premiando il merito dei candidati. La loro storia. Predisponendo un programma credibile e realizzabile».

Gli altri?
«Il Pd ha fatto la campagna elettorale solo ed esclusivamente definendoci una manica di fascisti. Senza mai parlare di programmi non so a questo punto se ne abbiano uno. Conte è a capo di un movimento che si chiama “vaffa-day” che come principale attività ha quello che è nel nome appunto vaffa a gogo. E l’altra principale attività è speculare sui bisogni degli italiani in grave difficoltà. Illuderli senza dare loro una prospettiva dignitosa. Per non parlare del baratro dove vorrebbe riportare l’Italia con i vari no tap no tav no termovalorizzatori no a tutto per restare fermi e immobile e morire di fame lentamente».

«Il nostro programma, per esempio, stabilizzare il modello Genova per la realizzazione delle grandi opere. Costituire un hub unico per la logistica portuale del mezzogiorno. Accelerare la realizzazione delle nuove tratte ferroviarie ad alta velocità e alta capacità da Salerno in poi. Sostegno reale alle famiglie in grave difficoltà. La sfida dell’autosufficienza energetica. L’agricoltura che è la nostra storia e il nostro futuro. Votare Noi moderati significa votare persone che hanno voglia di fare politica e dare dignità alla politica. Aver convinto un solo ed una sola cittadina italiana, ma ne ho convinti tanti credetemi, indecisi per me vale tutta la campagna elettorale che ho fatto senza tregua».