La campagna elettorale sta per concludersi, a Gioia Tauro le elezioni amministrative dei prossimi 8 e 9 giugno sono alle porte, e un passaggio cardinale per conoscere i programmi dei candidati a sindaco è stato il confronto svolto pomeriggio presso i locali de “Le Cisterne”. Il dibattito politico è stato organizzato dal network Diemmecom con le testate giornalistiche LaC News 24 e Il Reggino.it.

 In un clima disteso, a rispondere ai quesiti del direttore de Il Reggino.it Claudio Labate: Renato Bellofiore, Simona Scarcella e Rosario Schiavone, mentre l’altro aspirante sindaco Mariarosaria Russo non ha potuto partecipare per «improcrastinabili impegni istituzionali precedentemente assunti». Si è cominciato con i candidati che hanno evidenziato i punti fondamentali dei propri programmi.

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Simona Scarcella ha rimarcato l’importanza di partire dall’ordinaria amministrazione, recuperare la vocazione commerciale della città, con uno sguardo considerevole verso il Porto; Schiavone ha concordato sull’urgenza degli interventi ordinari e concreti, ha sottolineato lo spreco della raccolta dei rifiuti invocandone l’ottimizzazione, e ha evidenziato che la prima cosa da fare è cambiare la classe politica della città; Bellofiore si è focalizzato sulla tutela dell’ambiente dicendosi contrario al raddoppio dell’inceneritore, e ha garantito una campagna per costruire rifugi e sterilizzazioni per gli animali randagi.
Uno dei primi temi trattati ha riguardato il Porto e le competenze del Comune atte a sollecitare che questa infrastruttura possa aiutare la città.

Le intenzioni degli aspiranti sindaci si sono concentrate sulla volontà di sviluppare il retroporto. Sulla questione rigassificatore Bellofiore ha dichiarato che non ha pregiudizi, ma vuole leggere le documentazioni, in ogni caso l’ultima parola va data al popolo; Schiavone, decisamente contrario, ha precisato che le soluzioni dovrebbero arrivare dalla città e che bisognerebbe individuare i nemici del territorio; per la Scarcella, nel caso in cui dovesse essere realizzato dovrebbe essere compensato dalla costruzione della piastra del freddo, con grandi centri di stoccaggio di prodotti agroalimentari nel retroporto e conseguente aumento dei posti di lavoro.

Per quanto riguarda la tematica ambientale, Renato Bellofiore ha affermato che la Regione Calabria non può decidere da sola. Anche Simona Scarcella ha ribadito che l’amministrazione comunale si imporrà nelle scelte. Rosario Schiavone ha rimarcato che non bisogna isolarsi e sarebbe necessario unire le forze con i comuni di Rosarno e San Ferdinando.

I candidati, in seguito, hanno palesato le proprie idee per aiutare l’economia del territorio.

Per Bellofiore la strada da intraprendere è quella del dialogo con le associazioni di categoria, ridurre le tasse e intercettare finanziamenti mirati; per Simona Scarcella la priorità sarebbe promuovere i prodotti del territorio, valorizzare Pesca, enogastronomia, le attività commerciali e le bellezze presenti sul territorio; Schiavone ha rimarcato la vocazione agricola della zona e il ruolo di rilievo della marineria. Ha garantito una revisione del piano del traffico, misure specifiche per il centro città, mirando a un turismo di prossimità, per poi ambire a uno più ampio.

Sulla problematica della riscossione dei tributi, che incide sul debito del Comune e relativi servizi forniti con il singhiozzo, l’obiettivo condiviso dai tre candidati è stato quello di abbattere i costi, incentivando la raccolta differenziata, utilizzando l’acqua dei pozzi Gillè. Si è concordato sulla necessità di ricucire il rapporto con i cittadini e far rientrare gradualmente chi è in stato di insolvenza.

Sulla situazione del ghetto della Ciambra la visione è risultata univoca, indirizzata verso il suo abbattimento e l’equa distribuzione delle famiglie sul territorio comunale, per favorirne l’inclusione.

I tre candidati hanno chiarito i progetti  per incentivare lo sport e aiutare le società ricadenti sul territorio. All’unisono si sono messi in evidenza i benefici per la comunità apportati dallo sport, sia come riscatto sociale sia come motivo di sana aggregazione e valori. Si è optato per una concessione degli impianti, anche a lungo termine, basta che le società consentano l’utilizzo alla cittadinanza. La volontà condivisa è risultata la messa a norma di alcune strutture, come ad esempio il palazzetto incompiuto di contrada Persicari.

Spunti significativi al dibattito sono stati offerti dai rappresentanti delle maggiori sigle sindacali: Salvatore Larocca, Segretario Generale Filt Cgil Calabria che ha posto l’accento sulla Zes e sullo sviluppo cruciale del retroporto; Pino Pietro segretario confederale Cisl Città metropolitana di Reggio Calabria ha messo in evidenza quanto le infrastrutture siano cruciali per la crescita del territorio e quanto, invece, sia deleteria la loro precarietà; Giuseppe Rizzo, segretario generale Uil Reggio Calabria ha portato sul tavolo del confronto la questione dell’autonomia differenziata e i rischi che potrebbe comportare. L’appuntamento si è concluso con un appello al voto, al cambiamento, e gli auguri alla città.