"Oggi parte la fase operativa per l'utilizzazione delle risorse europee - ha dichiarato il presidente Oliverio - abbiamo lavorato in questo anno e mezzo per recuperare il ritardo accumulato in precedenza, con l'obiettivo di allinearci alle altre regioni italiane. La sfida diventa adesso quella di riuscire ad utilizzare bene le risorse per creare sviluppo e lavoro".

 

"Grande attenzione sarà rivolta al sistema delle imprese ed ai servizi - ha aggiunto - solo così possiamo pensare e creare sviluppo in una situazione di difficoltà del paese, dove gli indicatori sociali rifletto una realtà grave a partire dai giovani. Da qui al 2020 in Calabria dobbiamo invertire la tendenza, per allinearci al resto del paese. La sfida prevede un impegno straordinario che ci deve vedere tutti impegnati. La scelta di fondo sarà quello di operare per snellire le procedure".

 

"Dobbiamo provare a rispondere alle emergenze con una visione strategica - continua il presidente della Regione - con un programma ambizioso e realistico, concreto e misurabile, come è il nostro Por, per cui garantiremo un accesso ai fondi rapido e totalmente digitalizzato. La revisione dei processi di spesa annunciata in Consiglio un anno fa, parte oggi. Non siamo e non saremo più gli ultimi della classe".

Le sfide per la Calabria - "La prima sfida da cogliere è la rivoluzione digitale - spiega il governatore - l'utilizzo del web da parte delle imprese calabresi. Perciò c'è il progetto per la diffusione della banda larga, la costruzione di una infrastruttura fondamentale grazie ai Por. Internet ultra veloce arriverà in 350mila case. Una rivoluzione che ci permetterà di migliorare il sistema di comunicazione tra regione e imprese".

"La seconda sfida da affrontare è quella del dissesto idrogeologico. Due comuni su tre sono classificati come ad alto rischio. Dobbiamo combattere lo spopolamento delle campagne, e capire che in alcune zone l'azione umana è stata devastante. Abbiamo predisposto azioni per la protezione e la prevenzione. E dobbiamo affrontare anche i problemi delle fasce costiere".

"La terza sfida riguarda la sostenibilità ambientale, il problema dei rifiuti. Il quadro è critico per la mancanza di politiche di riciclo, le discariche sono piene. Il sistema va riformato radicalmente, il nostro obiettivo discariche zero, attraverso la raccolta differenziata. Dobbiamo lavorare per un piano per produrre energia da fonti rinnovabili, dobbiamo creare un sistema di trasporto sostenibile, a Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, per creare un sistema di trasporti metropolitano moderno".

"La quarta sfida riguarda la valorizzazione del patrimonio culturale della Calabria, finalizzato allo sviluppo, tradizioni di cultura locali, per trasformare l'immagine della nostra Calabria, da trasformare in modello".

"La quinta sfida riguarda il sostegno ai settori produttivi ed alle imprese. Che si sostanzia in sostegno alla nascita di nuove imprese competitive, sostegno per l'accesso al credito. E sostegno a quei settori che devono trascinare la regione, dall'agroalimentare al turismo. Saranno coinvolte oltre 2000 imprese".

"La sesta sfida riguarda la questione sociale, l'integrazione tra scuola e sistemi sociali. Dobbiamo aumentare l'accesso alle risorse culturali, per affrontare il problema della povertà educativa. Dobbiamo impostare programmi di formazione per favorire un collocamento lavorativo stabile. Pari opportunità per le donne, a cui vanno forniti tutti i servizi necessari per permettere loro di mantenere la posizione lavorativa, come gli asili nido. La formazione non deve essere fine a se stessa, deve favorire lo sviluppo".

"La settima sfida riguarda la prevenzione e il contrasto alla corruzione. Serve una stazione unica appltante, l'attivazione di nuovi canali di trasparenza e comunicazione".

"Siamo consapevoli che l'impegno per il miglioramento della condizione di vita di tutti noi non può partire solo dalla Regione, ma la Regione farà la sua parte - conclude Oliverio - abbiamo messo in campo importanti intese con i ministeri a partire da quello dello Sviluppo economico. Mi faccio garante della costruzione di una nuova Calabria. Ma questo processo deve essere un impegno di tutta la comunità calabrese. La nostra ambizione più grande è sollecitare l'orgoglio dei calabresi. Sono sicuro che con l'aiuto di tutti lo porteremo a compimento per garantire il salto di qualità e la crescita di questa regione".

 

Charlina Vitcheva (Direttore generale crescita intelligente e sostenibile Europa Meridionale - Commissione europea)

"Un privilegio per me essere presente - ha spiegato la Vitcheva - rappresento la Commissione, che è una sorta di governo con gerarchie politiche, ma io sono qui per affrontare concretamente la questione della programmazione. Bisogna parlare di problemi ma anche di opportunità. Ma ci sono 2,5 miliardi da spendere. Quindi ci sono molte risorse. Abbiamo cercato di imparare dagli errori del passato, correggendo punti di criticità della spesa, soprattutto per quanto riguarda l'accesso ai fondi. Ci siamo concentrati su aree come la Calabria, dove gli investimenti avranno un impatto importante. Efficacia e risultati sono i due elementi che caratterizzano questo Por. La Calabria riceverà fondi pari al 7% del fondo di coesione. Flessibilità e capacità di reagire ai cambiamenti come ai flussi migratori, devono essere le parole chiave della politica di coesione".

 

Maria Ludovica Agrò (Direttore generale agenzia per la coesione territoriale)

"Questa programmazione è ancorata alle strategie della crescita intelligente per la Calabria ha prodotto uno sforzo straordinario perchè finora i fondi sono stati spesi in maniera risibile. La politica di coesione vuole superare i gap del passato. Quanto parliamo di progetti per il sud ci sono dei pregiudizi. Ma io penso che ci sono bellissimi progetti, come ad esempio la banda larga che migliorerà la vita dei cittadini. Bisogna investire nella ricerca, per la competitività, la parola chiave".

 

Vincenzo Donato (Capo dipartimento politiche di coesione - Presidenza del Consiglio dei ministri)

"Noi ci stiamo interrogando sui 15 anni di programmazione comunitaria, e come mai la Calabria ancora oggi è una delle ultime regioni in Italia, per quanto riguarda la spesa. Il vero problema è quello di porsi obiettivi precisi, e realizzare la spesa. Cambiare volto al nostro paese significa far partire soprattutto regioni come la Calabria".

 

Oliverio: 'Superare i limiti, il fallimento del passato'

"Credo che l'elemento fondamentale del fallimento del passato è stato nei limiti della governance nella gestione delle risorse, noi siamo segnati da una struttura produttiva debole, che deve essere supportata nella gestione delle risorse. E la semplificazione delle procedure va in questa direzione, per rendere più autonoma la gestione liberandola anche da fattori di rischio.

 

Paolo Praticò (Autorità di gestione del Por)


"Novità nella nuova impostazione, poche scelte ma chiare e realizzabili. Meno complessità ma non meno ambizioni. Analizziamo con lucidità il passato per non commettere gli stessi errori".

 

Sonia Rocca