È la terza azione legale delle associazioni ambientaliste. «Il progetto deve essere fermato per il bene della natura e delle casse dello Stato»
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Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e Wwf Italia hanno presentato un doppio reclamo sul Ponte sullo Stretto di Messina alla Commissione europea, il 27 marzo, dove contestano all'Italia la disapplicazione delle normative europee in materia ambientale.
In una conferenza stampa alla Camera le associazioni hanno spiegato che è la terza azione legale portata avanti, dopo il ricorso al Tar del 19 dicembre 2024 e la diffida al Cipess del 28 febbraio 2025.
La richiesta alla Commissione europea è la riapertura della procedura di infrazione, a suo tempo archiviata solo perché il progetto era stato accantonato.
«Il governo ha disatteso la normativa comunitaria oltre che i principi di prevenzione e precauzione che sono alla base delle valutazioni ambientali», hanno dichiarato le associazioni, «il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina deve essere fermato per il bene dell'ambiente e delle casse dello Stato». I costi sono definiti in «costante lievitazione» fino a oltre 14 miliardi di euro e l'impatto sui siti della rete Natura 2000, ai due lati dello Stretto, metterebbe a rischio una rotta migratoria attraversata ogni anno da milioni di uccelli di interesse conservazionistico.