La mega infrastruttura è stata a lungo il cavallo di battaglia del fondatore di Forza Italia. Sono passati vent’anni dalle promesse di Silvio, ora è la volta del leader del Carroccio
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Era diventato il suo pallino. È morto senza poterlo vedere realizzato. Silvo Berlusconi aveva fatto del Ponte sullo Stretto il suo cavallo di battaglia. Quel sogno per lungo tempo considerato irrealizzabile e oggi diventato legge. Si è spento oggi l’ex premier e non vedrà la posa di quella prima pietra annunciata dal ministro Matteo Salvini. Ma questa è una verità parziale perché la prima vera pietra, la prima opera propedeutica al Ponte che non c’è, è stata posta nel 2011 a Villa San Giovanni con la realizzazione della cosiddetta Variante di Cannitello. Correva l’anno 2002 quando con l'allora ministro alle Infrastrutture Pietro Lunardi Berlusconi annunciò la posa della prima pietra nel 2004. Anche per il leader e fondatore di Forza Italia doveva essere pronto nel giro di 6 o 7 anni. Esattamente 22 anni dopo con le medesime parole Salvini annuncia che il Ponte si farà. E via di gran corsa con riapertura del fascicolo e approvazione del decreto che riavvia l’iter formale per la realizzazione dell’attraversamento stabile dello Stretto.
Politica in lutto | Berlusconi e la Calabria, un amore targato Fi che qui ha sempre spopolato. L’ultima volta con Jole: «Non me l’ha mai data»
Una procedura che ha visto Berlusconi nuovamente sul pezzo. Pronto fino all’ultimo a sostenere quell’opera che ha sempre idealizzato ma rimasta per anni solo sulle carte. Fiumi di soldi e di progettazione e un sogno che per molti, ancora oggi, è destinato a rimanere eternamente tale. Un sogno, appunto, irrealizzabile ma che entrerà comunque nella storia. Nel bene o nel male un pallino, quello di Berlusconi, che ha segnato un ventennio fatto di lotte, manifestazioni, polemiche e opposizioni e che oggi, però, vede allineato il centro destra che a livello nazionale e regionale dice si alla maxi opera che cambia e stravolge radicalmente il modo di concepire quello Stretto di Messina patrimonio dell’umanità.
Fi in mezzo al guado | Morte di Berlusconi, il futuro di Forza Italia è un’incognita che passa anche dalla Calabria
Nel giorno dell’ok definitivo al “decreto ponte” Silvio Berlusconi commentò ribadendo che «Abbiamo mantenuto l'impegno preso con i siciliani, con i calabresi, con tutto il Sud. Il ponte sullo Stretto da oggi è legge e domani sarà realtà. Si compie un cammino che avevano cominciato i miei governi e che la sinistra aveva colpevolmente interrotto. Avevamo promesso che questa volta lo avremmo realizzato ed ora la strada è tracciata. Da oggi l'Italia è più unita, la Sicilia è più vicina all'Europa. Finalmente!».
Un ponte che il deputato di Forza Italia Emilio Russo vorrebbe intitolargli. E lo aveva sostenuto con forza intervenendo in aula durante la discussione sulle pregiudiziali dell'opposizione al decreto legge sull’infrastruttura: «Per Forza Italia, e credo per l'Italia, il Ponte sullo Stretto è e sarà il Ponte Silvio Berlusconi».