Il manager sottolinea che la salute pubblica, il rispetto per la biodiversità sono priorità al centro del nostro progetto che non è ideologico. Affermarlo è mancanza di rispetto nei confronti di parlamento e governo»
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«Le osservazioni emerse sui media presentate dalle associazioni ambientaliste e dai comitati contrari al Ponte sullo Stretto, sono ancora una volta generiche, non circostanziate e non documentate». Lo ha detto l'amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci, spiegando che la documentazione predisposta dalla Stretto di Messina, per rispondere alle integrazioni richieste dal Mase sul progetto definitivo del ponte, «è al contrario di quanto affermato, il risultato di un lavoro molto approfondito che ha coinvolto un gruppo di progettazione multidisciplinare costituito da società, professionisti e professori universitari di primaria rilevanza, in ambito nazionale e internazionale. E l'ambiente, la salute pubblica, il rispetto per la biodiversità sono priorità al centro del nostro progetto», ha sottolineato Ciucci.
Inoltre «è stato considerato l'effetto cumulo», ha precisato l'a. d. della Stretto di Messina. «Il concetto di cumulazione degli effetti e la relativa considerazione per la messa a punto di mitigazioni che consentissero di ridurre gli impatti specifici ed anche quelli cumulativi, ha permeato le azioni di analisi, verifica e mitigazione di soluzioni territoriali e ambientali complesse», ha spiegato Ciucci.
«Affermare, poi che il ponte è un “progetto ideologico, voluto politicamente, indipendentemente dalla sua utilità e realizzabilità” è una mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento e del Governo che hanno confermato la valenza strategica del ponte destinando importanti risorse per la sua realizzazione», evidenzia l’a.d.
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La Stretto di Messina spiega che per quanto riguarda l'impatto sull' avifauna, «i dati sul volume della migrazione nello Stretto sono stati aggiornati da parte di ornitologi di grande esperienza, con una nuova campagna di monitoraggio tramite radar a scansione orizzontale e verticale». Inoltre, il Ponte «non poggia su faglie attive», fa ancora presente la società.
Circa l'analisi costi benefici, «condotta seguendo le linee guida europee e nazionali», la società sottolinea che i principali indicatori sintetici «testimoniano un Valore Attuale Netto Economico (Vane) di 3,9 miliardi di euro (attualizzati 2023) e un Tasso interno di rendimento economico (Tire) del 4,51%, a fronte di un costo investimento 13,5 miliardi». A livello complessivo, tenuto conto dei trasferimenti modali in favore della ferrovia, «nell'arco temporale 2024-2063, si stima una riduzione di circa 12,8 milioni di tonnellate di C02», precisa la Stretta di Messina.
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Poi sulla cosiddetta “Opzione zero”, è stata "valutata e scartata con studi comparativi», precisa ancora la società. La valutazione dell'“l'opzione zero” è stata svolta nella fase progettuale di pertinenza, ovvero quella preliminare. «Tale valutazione ha comportato il confronto tra i due sistemi di attraversamento dello Stretto, ponte e collegamento marittimo, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile nonché di integrazione e sviluppo territoriale», spiega la Stretto di Messina.
E «la soluzione ponte è risultata fortemente preferibile alla soluzione del traghettamento potenziato».