Considerano illegittimo il congresso, e abusivo il gruppo dirigente che esso ha eletto, e per questo si rivolgono al giudice del tribunale di Palmi. Sono 9 gli iscritti del Pd di Polistena che hanno notificato al segretario cittadino Marco Policaro, chiamando in causa anche la segreteria provinciale, una citazione con prima udienza già fissata per metà settembre. «Non abbiamo ricevuto alcun invito a partecipare al congresso del 9 aprile – spiega Renato Fida – solo per caso abbiamo saputo dell’assemblea, in sfregio al regolamento che invece obbliga a dare comunicazione agli iscritti: il segretario è stato eletto da meno di 30 tesserati mentre gli aventi diritto erano quasi 100». L’atto vergato dagli avvocati Marcucci e Trimarchi richiama le fasi della votazione che poi è avvenuta.

«Hanno fatto in modo – prosegue Fida – che un gruppo escludesse l’altro dal congresso, e questa colpa va imputata prima di tutto al segretario regionale Irto e a Sebi Romeo, il primo perché non ha dimostrato di voler aggregare lavorando invece per rompere, il secondo perché da garante del congresso non è stato affatto imparziale». Dal punto di vista formale i dissiddenti assicurano di essersi rivolti a tutti i livelli nazionali e locale di garanzia interna al partito, senza avere risposta, e per questo di aver deciso di rivolgersi al tribunale. «Non so ancora se mi presenterò in udienza – ha replicato Policaro – certamente i nostri avvocati sapranno ugualmente tutelarci da questi attacchi portati avanti da chi non si è voluto adeguare all’aria nuova che si respira nel partito. Si tratta di gruppi che hanno respinto invece che unire in questi anni, tanto è vero che il partito è stato ai margini».

Policaro si è definito tranquillo rispetto all’esito giudiziario della congtraversia, annunciando di voler lavorare a un’iniziativa che nei prossimi giorni porti a Polistena figure di profilo nazionale del Pd, assieme al segretario Irto. «La nostra – ha spiegato Fida – è anche una contestazione sulla linea politica di un partito che elegge segretario chi fino a ieri militava nel Pci ed è stato sindaco, senza dichiararsi pentito per quella militanza». «Non rinnego assolutamente nulla del mio passato – ha replicato Policaro – piuttosto trovo significativa la saldatura tra l’analisi che fanno questi dissidenti, che si sono chiamati fuori pur potendo fare la minoranza con ampie garanzie, e gli attuali amministratori: come se tutti temessero il rinnovamento che Irto ha voluto creare nel partito».

«È del tutto campata in aria l’accusa di collaborazione con il partito del sindaco Tripodi – ha concluso Fida – piuttosto loro dovrebbero spiegare come sia possibile entrare in un partito, dopo esserne stati avversari, e subito diventarne dirigenti con ruolo di comando». Tra i presentatori del ricorso non vi è l’ex sindaco Giovanni Laruffa, che ha condiviso la battaglia politica condotta da Fida e da altri propri familiari, che invece figurano tra i promotori dell’atto.