VIDEO | Stillicidio di polemiche sollevate dagli ex amministratori. Ecco come il viceprefetto spiega la decisione, mentre i comunisti prendono tempo
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Un camion che transita, l’asfalto che si sbriciola e provoca una voragine sulla strada che preoccupa per un rischio crollo evidente: questi i motivi che hanno indotto il comune di Polistena a chiudere ponte San Rocco, suscitando le critiche degli ex amministratori. «Era un atto obbligatorio e per ragioni di sicurezza», afferma il commissario Umberto Campini tornato suo malgrado nell’occhio del ciclone dopo l’annesima presa di posizione contraria al suo operato, da parte della sezione del Pci.
I comunisti polistenesi sono arrivati a scrivere sui social che il commissario darebbe ascolto anche «a sciacalli che lo vanno a trovare nel municipio», ed è diventato un caso politico inedito questo stillicidio reso rovente dalla scelta del commissario di non ostacolare, nell’ambito dell’Ato comprensoriale, la scelta di aprire nella vicina cinquefrondi un centro vaccinale satellite, alle dipendenze dell’ospedale di Polistena.
E se rispetto al ponte Campini si limita a dire «ci siamo affidati alla relazione di un geologo», rispetto alla struttura individuata per le somministrazioni – ma misteriosamente ancora non decollata – va oltre e chiarisce «è prevalsa una giusta scelta che punta all’unità e alla compartecipazione, senza penalizzare né i cittadini, né il personale dell’ospedale che dovrà garantire il servizio nella struttura vicina».
Siccome la critica sulla chiusura del ponte, ultima in ordine di tempo, sta destabilizzando più delle altre i cittadini, quando si prova a chiedere agli ex amministratori le ragioni – tramite l’ex capogruppo Fabio Racobaldo – dimostrano disponibilità ai chiarimenti ma prendono tempo. «Studieremo la situazione – spiega al telefono il dirigente comunista – e daremo una comunicazione a tutti gli organi di stampa».