I sindaci del Sud chiamati alla mobilitazione per la protesta che avrà luogo domani pomeriggio a Montecitorio, contro il Pnrr che scippa i fondi al Sud. Ma Anci Calabria non risponde. Ed è proprio un sindaco, Vittorio Scerbo, primo cittadino di Marcellinara, nel Catanzarese, a puntare il dito contro la grave mancanza dell’associazione dei comuni calabresi.

Lui, che ha aderito di recente alla rete “Recovery Sud”, non nasconde il suo rammarico e la sua preoccupazione: «Registro, con disappunto, il silenzio di Anci Calabria, dopo aver posto il tema del Piano nazionale di ripresa e resilienza nell’assemblea congressuale di una settimana fa, sulla mobilitazione dei sindaci, che si terrà mercoledì 21 luglio a Roma, contro i criteri di assegnazione al Mezzogiorno dei fondi del Recovery plan, affinché le risorse siano assegnate nelle percentuali massime possibili, oltre il 40%, senza gli scippi paventati».

«È necessaria una forte presa di posizione – ha spiegato Scerbo – per evitare che i fondi del Pnrr, che sono già stati ridotti al Sud, finiscano in prevalenza al Centro-Nord. Bisogna fare in modo che le istanze dei Comuni del Sud siano messe in grande risalto per quanto concerne, in primo luogo, i fondi da destinare alla progettazione e soprattutto all’assunzione di nuove professionalità tecniche da mettere a disposizione degli enti, a partire da quelli piccoli: le gravi criticità emerse per il reclutamento dei 2800 tecnici per gli interventi previsti dalla politica di coesione dell’Unione europea e nazionale per il ciclo di programmazione 2021-2027 hanno dimostrato, per ora, che i Comuni sotto i 3mila abitanti sono stati tagliati fuori dall’assegnazione di tali figure».

«Senza l’azione di coordinamento dell’Anci, e delle Anci meridionali soprattutto – ha concluso il sindaco – anche quest’ultima opportunità di ripresa che può derivare dalle risorse del Pnrr rimarrà l’ennesima chimera per il riscatto del Meridione che vedrà drammaticamente aumentare il divario di cittadinanza con le altre aree del Paese. In Calabria il 95% dei comuni è al di sotto dei 15mila abitanti, ebbene, ad oggi, senza i fondi del Pnrr, non ci sarebbero le risorse per progettare la rigenerazione urbana di questi territori: sarebbe un disastro!».