«Domani il Consiglio Regionale della Calabria vota la nuova legge elettorale per l'introduzione della doppia preferenza di genere. In un consiglio regionale in cui siede sugli scranni solo una donna eletta su 31 componenti nell'attuale legislatura (Flora Sculco), l'introduzione della doppia preferenza di genere è una battaglia di civiltà e di liberazione delle donne calabresi che hanno il più basso tasso di partecipazione al lavoro e sono fanalino di coda nella diffusione di servizi educativi essenziali per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro come gli asili nido».
Lo affermano in una nota le donne del Pd aderenti a Towanda, il movimento trasversale alle aree Dem, per un nuovo centrosinistra. «Sono 11 le Regioni Italiane - ricorda la nota - che nel rispetto dell'art. 117 della Costituzione e della legge n. 20 del 2016 hanno introdotto la doppia preferenza di genere. La Campania, l'Emilia-Romagna, il Lazio, la Lombardia, la Toscana, il Veneto, la Sardegna, l'Umbria, l'Abruzzo, il Molise, la Basilicata, mentre le consigliere e le donne di Piemonte, Marche e Puglia stanno combattendo battaglie al fotofinish prima della prossima tornata elettorale e il Friuli Venezia Giulia ci riprova dai banchi dell'opposizione dopo aver fallito l'obiettivo nella scorsa legislatura. Attendono misure di riequilibrio della rappresentanza anche la Sicilia e la Liguria».
«Con Towanda Dem - conclude la nota - chiediamo a tutti gli uomini e le donne del Partito democratico il massimo impegno per l'introduzione della doppia preferenza di genere nelle leggi regionali, poiché riteniamo essenziale per il cambiamento della politica e la qualità della democrazia, il raggiungimento di una piena uguaglianza di genere».