Cosa sia stato il finale (per la verità gli ultimi tre anni) della lunghissima esperienza di Sergio Abramo alla guida della città lo dimostra plasticamente la sorte toccata alla presidenza di una commissione consiliare fra le più importanti come quella all’Urbanistica, Patrimonio, Traffico e Polizia Locale, cambiata per ben tre volte nel volgere di poco tempo. Senza contare la posizione assunta dal pubblico amministratore che ha appena rimesso il mandato, il finora fedelissimo del sindaco in carica Giuseppe Pisano. Il quale negli ultimi mesi deve aver accumulato più di qualche sassolino dalla scarpa che adesso si sta togliendo.

Ha iniziato domenica scorsa per come scritto pure da LaC News24 quando ha messo sul banco degli imputati l’intero centrodestra - a suo modo di vedere bloccato da personalismi e veti incrociati nella scelta dell’aspirante successore di Abramo - ripetendosi con un J’accuse alla “macchina amministrativa”. Basti pensare a quanto da lui sottolineato nella lettera di dimissioni, in cui ha puntato il dito dicendo: «Ritengo opportuno che il segretario generale (Vincenzia Sica, ndr) assuma le decisioni del caso in sede di Nucleo di Valutazione relativamente all’atteggiamento tenuto dai dirigenti. Questa stessa considerazione può valere per la parte politica, mi riferisco alla Giunta, a cui a mio avviso competerebbe avviare in breve termine una concreta restaurazione dell’andamento dell’ente».

Dimissioni irrevocabili dunque, quelle di Pisano, con l’amarezza di chi ha peraltro spiegato, muovendo delle critiche che sembrerebbero meritevoli quantomeno di un approfondimento o di una risposta ufficiale: «Molti argomenti discussi in Commissione su mia proposta, o di qualche collega, sono stati portati all’attenzione dei diversi Settori. In alcuni casi si è sviluppato un proficuo dialogo, come dimostrato con la riunione sul problema dei dehors, mentre in altri ho constatato l’assoluta sordità di determinate componenti».

E ancora: «In particolare quando sono state affrontate tematiche inerenti alla viabilità e ai vigili urbani, per le quali i vertici del Corpo non hanno dato riscontro alla richiesta di partecipazione alle nostre riunioni. Istanza a cui andava dato seguito in virtù dell’instaurazione di un proficuo dialogo, fondamentale per un buon raccordo fra la parte politica e la burocratica. Ma niente da fare. Comportamento che mi ha spinto a restituire l’incarico con effetto immediato, pur non esimendomi dal rivolgere un doveroso ringraziamento ai colleghi i quali mi avevano accordato la loro fiducia. Adesso, però, mi auguro che il presidente del consiglio Marco Polimeni sappia fare sintesi, individuando nella maggioranza chi indicare a capo della Commissione».