Dopo aver annunciato la rinuncia all’indennità da governatore in caso di elezione, il candidato sostenuto dal Pd promette di tagliare i costi della politica e combattere la burocrazia
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Ha incontrato i cittadini della fascia ionica il candidato a presidente della Regione Calabria per il centrosinistra Pippo Callipo che da Soverato rimarca la necessità di un cambiamento immediato, di una rivoluzione partendo da due elementi essenziali: da una parte la riduzione della burocrazia, un fattore che per il re del tonno, da sempre genera disservizi e frena lo sviluppo di questa terra, dall’altra favorendo l’ascolto per comprendere quali sono le reali problematiche dei cittadini calabresi.
«Dinanzi ai disagi dei calabresi e alla crisi che attanaglia la Calabria – ha affermato - non è possibile avere uno dei più costosi Consigli regionali d’Italia. Per questo prendo l'impegno di ridurre i costi della politica, che in alcuni casi sono dei veri e propri lussi». Un approccio anti-casta che finalizzato a pescare nell’elettorato pentastellato.
«So che i 5Stelle – ha aggiunto -, nella legislatura appena chiusa, hanno proposto una legge di iniziativa popolare per il taglio dei costi della politica che, però, non è stata presa in esame. Ebbene, m’impegno fin d’ora affinché i contenuti di quella iniziativa, magari attraverso una nuova proposta legislativa, possano essere discussi ed approvati».
«Com’è noto – ha detto ancora Callipo – io ho già dichiarato che, se eletto presidente della Regione, rinuncerò all’indennità a favore di un fondo per il sociale. Non pretendo che altrettanto facciano gli altri candidati, però mi pare assolutamente doveroso, per il rispetto che dobbiamo avere per i cittadini calabresi, sostenere con decisione la riduzione degli emolumenti».
Poi, Callipo diventa ancora più esplicito: «Mi appello anche agli elettori 5stelle affinché non sprechino il loro voto e si uniscano alla nostra rivoluzione per ridare legalità e trasparenza alla Regione. Ma chiedo a tutti i calabresi di assumersi le proprie responsabilità: non possiamo essere arrabbiati con i politici che hanno sempre badato ai propri interessi e poi rivotarli il 26 gennaio o disertare le urne. Così si consentirebbe alla vecchia politica di tornare a fare i suoi comodi. E la Calabria non può più permetterselo».
L’imprenditore vibonese, inoltre, è tornato a sottolineare la necessità di maggiore ascolto, perché, ha detto, «non ho difficoltà a interpretare quelli che sono i bisogni della gente». «Ascoltare le categorie – ha aggiunto - è quello che sto facendo in questo periodo e prometto che continuerò in questa direzione per capire quali sono le problematiche anche grazie a Confommercio, Federalberghi, sindacati, sindaci. Quello che è mancato in questo periodo è stato proprio l’ascolto. La possibilità di ascoltare chi gestisce il sociale, di poter parlare, di poter spiegare le situazioni di difficoltà e sofferenza che vivono i cittadini».