«Ho conociuto Oliverio come una persona perbene. Spero che la vicenda si chiarisca». Così Pier Luigi Bersani, leader di Art.1 Mdp a Catanzaro ospite della puntata odierna di Filo Diretto intervistato da Oldani Mesoraca e Pasquale Motta, ha risposto sull'attuale situazione regionale in Calabria che vede coinvolto il governatore. «Le delicate vicende politiche - ha continuato - devono essere analizzate anche se qui c'è l'esigenza di una regione che si avvicina alle elezioni, c'è l'esigenza di condurre questa fase di passaggio e predisporre un confronto elettorale sui problemi. Ho visto tante volte che quando si avvicinano le elezioni se finisce a discussioni politiciste, che la gente sopporta poco, si peggiora la situazione. Mi auguro che qui questi ultimi mesi servano per impostare la scelta dei temi cari ai cittadini».

 

Partendo delle recenti elezioni in Sardegna e in Abbruzzo ha affermato poi «che l'avversario del centrosinistra non è il populismo ma la destra. Bisogna tirare una linea degli ultimi anni che non sono piaciuti. Bisogna mettere insieme tutte le forze e il Pd deve avere l'umiltà di capire che c'è ancora da fare, bisogna scegliere figure credibili. Alla fine magari non si vince ma da lì si può partire per consolidare. Questo andrebbe fatto anche per le Europee. Così si riprende la strada. Questa cosa dovrebbe essere ovvia e invece non lo è. Oggi stare sui vecchi passi non porta da nessuna parte. Bisogna - ha proseguito Bersani - ricomporre un campo e poi con il tempo una formazione politica che metta in campo protagonisti, programmi ed idee nuove. C'è stata una rottura, se non si prende coscienza si lascia alla destra campo libero».

 

E sul dibattito relativo al regionalismo differenziato Bersani si dice in totale disaccordo. «E' chiaro che quell'impostazione aumenta il differenziale tra Nord e Sud. Bisogna cercare di fare un altro ragionamento. C'è una commissione bicamerale sul federalismo, uno Stato serio non darebbe anni alla stessa per dare una sistemata al sistema delle autonomie che ormai non si sa cosa sia? Necessario fare il punto. Basta fughe in avanti. Così distruggiamo lo Stato. Nord e Sud per un autonomismo riorganizzato e ben dosato possono unirsi, lo stato arlecchino non può esistere, bisogna essere ragionevoli».

 

Per quanto riguarda invece la nuova legge relativa alle pensioni Quota 100 il leader di Art.1 Mdp è «convinto che una delle priorità era correggere la legge Fornero ma non così. Alla fine il 40% sarà pubblico impiego. Ma sarà sostituito? Contemporaneamente non potranno fruire di Quota 100 quelli che operano nei lavori più duri. Io sarei partito da questi lavori, dando un occhio di più alle carriere discontinue che riguardano i giovani. Sono contento per i tantissimi del pubblico impiego, ma poi - conclude Bersani - bisogna sostituirli perchè negli ospedali mancheranno i medici, e campa cavallo prima che arrivino gli altri. E invece avremo gente nell'agricoltura e nell'edilizia a cui mancano tre bollini e perdono il treno. E non è giusto».