Sono in totale quattro i Comuni del crotonese che il 10 giugno prossimo si recheranno alle urne per eleggere sindaco e consiglio comunale: si tratta di Cerenzia, Petilia Policastro, Savelli e Scandale. Nel comune petilino saranno in due a contendersi la guida del paese: il sindaco uscente Amedeo Nicolazzi – con la lista Petilia Prima di Tutto – e Vincenzo Calaminici con Più Petilia. Entrambe le liste hanno presentato dodici candidati al consiglio.

 

«È un percorso che devo terminare – ha dichiarato Nicolazzi. Mi ha spinto a ricandidarmi l'amore della mia città, devo raccogliere tutto quello che ho seminato, che va trasformato in opere. Tante sono state già realizzate, ma tante altre sono finanziate e devo portarle a termine. Parliamo di circa 20 milioni di euro di finanziamenti dalla Regione Calabria e dai vari ministeri, e sono cose che non posso lasciare appese, perchè se cambia amministrazione, non si sa che fine faranno. E' chiaro che Petilia sta cambiando volto, me lo dicono i cittadini anche se qualcuno fa finta di non vederlo».

 

In passato, l'attuale sindaco è stato destinatario di atti intimidatori: l'ultimo a marzo, quando ignoti tagliarono circa ottanta uliveti di sua proprietà: «Non ho bisogno dei voti inquinati di nessuno – continua – non voglio voti controllati e non voglio avere a che fare col malaffare. Io sono lo Stato, non l'anti Stato». Riguardo al futuro prossimo, Nicolazzi ha dichiarato che «la mia stanza è e sarà sempre aperta a tutti i cittadini, né io né alcun membro della mia giunta abbiamo percepito alcuna indennità. Questo è già un bel biglietto da visita».

 

Il competitor è Vincenzo Calaminici, ex vicesindaco della giunta Nicolazzi, che punta ai giovani, progettando il futuro. «Abbiamo stilato un programma ragionato con le associazioni e la parte attiva del paese – ha dichiarato – e abbiamo delle proposte serie da sottoporre ai cittadini. Tra gli argomenti più importanti c'è il dissesto idrogeologico, ci spenderemo insieme ai cittadini per trovare la soluzione più giusta e ottimale. C'è bisogno di una seria programmazione e di tempi certi nella gestione dei progetti approvati; il programma prevede un intervento strutturale in tutte le attività sociali del paese nei primi cinque anni, per porre le basi per il futuro anche per dopo il quinquennio».

 

«Abbiamo puntato tantissimo sui giovani – conclude Calaminici - c'è l'intenzione di aprire sin da subito uno start-up office – grazie alla collaborazione gratuita di alcuni professionisti - che li affianchi anche dopo aver creato l'impresa; puntiamo sul Parco Nazionale, sul sociale, precisamente sull'abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre c'è bisogno di mettersi insieme agli altri comuni per la viabilità: noi abbiamo bisogno di due arterie viarie principali, una che porti sulla ss107, e una che porti alla ss106. Questo poiché altrimenti qualsiasi attività andiamo ad aprire su questo territorio, diventa difficile raggiungerla».