L’iniziativa

Autonomia differenziata, Azione propone 4 emendamenti alla legge per renderla più equa ed evitare il referendum

Per i consiglieri regionali Graziano e De Nisi in caso di mancato raggiungimento del quorum nella consultazione popolare c'è il rischio che si metta una pietra tombale sulla vicenda 

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di Redazione Politica
18 luglio 2024
19:39

Anche se l'iter legislativo è concluso e la legge già entrata in vigore dopo la pubblicazione su Gazzetta Ufficiale, i consiglieri regionali di Azione propongono quattro emendamenti alla "Calderoli" che potrebbero rendere più equa la norma ed evitare il ricorso ad un referendum che in caso di mancato raggiungimento del quorum rischia di mettere una pietra tombale sulla vicenda. Trattandosi infatti di una legge ordinaria una modifica sarebbe sempre possibile, a patto però che ci sia la volontà politica. È quanto dichiarano i consiglieri regionali Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano, rispettivamente segretario e presidente di Azione Calabria, ritornando sul tema dell’Autonomia differenziata e rilanciando la vertenza che il segretario Calenda sta portando avanti in tutto il Paese con l’obiettivo di persuadere il Governo e la maggioranza parlamentare a giungere ad un accordo di ragionevolezza.

Ed ecco i quattro punti che propongono i due consiglieri regionali.


Accordi integrativi regionali: l'emendamento prevede il divieto per tutte le Regioni di stipulare accordi integrativi per il personale sanitario e scolastico. Questa misura mira a uniformare i trattamenti economici e contrattuali del personale, evitando disparità tra le varie aree del Paese.

Ripartizione spese sanitarie: stabilisce che tutte le Regioni ricevano lo stesso riparto delle spese sanitarie in relazione agli abitanti, garantendo una distribuzione pro capite uniforme dal Piemonte alla Calabria.

Equilibrio nel personale sanitario: ogni Regione deve avere un numero di medici, infermieri e operatori sanitari proporzionato al numero degli abitanti, per assicurare un’adeguata assistenza sanitaria ovunque sul territorio nazionale.

Fondo di perequazione: propone che il fondo di perequazione previsto dall’art.119 della Costituzione venga definito indipendentemente dai Livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Questo permetterebbe alle Regioni con minore capacità fiscale di disporre di risorse pubbliche paragonabili a quelle delle Regioni fiscali più forti.

«L'approvazione di questi emendamenti – sottolineano i consiglieri regionali - è cruciale per rendere effettiva l'affermazione degli esponenti del Nord, che spesso considerano l'attuale situazione un’opportunità per le regioni del Sud di migliorare in termini di efficienza. La Calabria – precisano ancora il segretario e il presidente di Azione - è pronta a schierarsi in prima linea nella battaglia per l’efficienza, ma solo a condizione di poter combattere ad armi pari. Solo con questi emendamenti potremo veramente garantire un trattamento equo e giusto per tutte le regioni italiane, senza bisogno – concludono De Nisi e Graziano - di ricorrere a referendum, ricorsi e controricorsi».

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