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La sinistra calabrese del Pd, quella reduce dal processo di adesione selvaggia al renzismo, si è ritrovata intorno al suo leader Roberto Speranza che prosegue il tour “L’Italia prima di tutto”. L’ex capogruppo alla Camera dei democrat è arrivato in riva allo Stretto, scortato da Nico Stumpo, per ricordare a Taurianova Walter Schepis, segretario nazionale della Sinistra giovanile prematuramente scomparso e visitare i migranti ospitati allo “Scatolone” a Reggio, recentemente finiti sotto i riflettori di “Striscia la notizia”.
Poi la conferenza stampa, al palazzo della Provincia, per la parte più squisitamente politica, che ha raccolto lo zoccolo duro della sinistra dem calabrese e reggina. In platea hanno risposto presente, tra gli altri, la parlamentare Doris Lo Moro, il consigliere regionale Giovanni Nucera, il presidente del Consiglio comunale Demetrio Delfino, il segretario regionale della Cgil Demetrio Costantino, l’ex commissario dell’Asp reggina Santo Gioffrè e l’ex presidente della Provincia Giuseppe Morabito. Al suo fianco, tra gli altri, al tavolo dei relatori, il già candidato a sindaco di Vibo Valentia, Antonio Lo Schiavo.
Chiaro il messaggio che Speranza e Stumpo hanno inviato ai viaggiatori: il Pd non deve dividersi, ma serve il congresso prima delle politiche e una legge elettorale che non permetta ai segretari di partito di nominare i capilista.
«Sono stato sia all’iniziativa al Frentani che a Rimini dove è intervenuto il segretario del Pd. Sono due mondi che devono camminare insieme, non sono due mondi armati l’uno contro l’altro – ha detto Speranza - Noi siamo il centrosinistra, per me gli avversari sono i nazionalismi, le destre, i populismi. C’è bisogno però – ha specificato - di un momento di contendibilità nel campo del centrosinistra. E’ giusta l’idea del congresso, si possono costruire anche appuntamenti di riflessione e di discussione per scegliere qual è il percorso migliore dentro il partito. Però - ha concluso - se si pensa di andare alle elezioni politiche senza alcun momento di contendibilità, si commette un errore molto grave, c’è bisogno che questo momento ci sia invece».
Speranza ha sottolineato poi la necessità di modificare lo statuto del Pd nella parte in cui prevede la coincidenza tra la figura del segretario e quella del candidato premier.
«Nello statuto del Pd il segretario è anche il candidato premier, io penso che questo sia un errore. Voglio cambiare lo statuto, se vincerà il congresso del Pd mi impegno a cambiare lo statuto, perchè penso che un partito come il Pd abbia bisogno di un segretario che è al lavoro sul partito 24 ore. Uno che fa il presidente del consiglio deve occuparsi del Paese, non può occuparsi del partito. E nella prova che abbiamo avuto in questi mille giorni di coincidenza tra le due figure perchè Matteo Renzi è stato sia segretario che premier, io penso che il nostro partito abbia pagato un prezzo. E’ stato più debole, è apparso come un megafono di palazzo Chigi».
Bocche cucite, invece, sul momento che vive il partito calabrese.
«Non è una visita mirata alle vicende regionali» ha tagliato corto Nico Stumpo per evitare di commentare le vicissitudini di Oliverio e Magorno. Anche l’ex responsabile nazionale dell’organizzazione del partito si è concentrato sull’attuale fase che vive il partito e sul rischio scissione. «Il rischio scissione che vedo è quello che il gruppo dirigente del partito sta facendo del partito stesso. Andare al voto senza il congresso e senza le primarie vuol dire fare una gazebata ovvero una cosa che somiglia molto al centrodestra. Noi abbiamo l’idea che quando si va alle elezioni bisogna mettere in gioco leadership e linea politica».
A promuovere l’appuntamento di Reggio Calabria, sono stati i Giovani Democratici vicini alle posizioni di Alex Tripodi, tra cui il dirigente regionale Gd Giuseppe Martino, il presidente della Consulta provinciale degli Studenti Francesco Nicolò e la dirigente nazionale Gd Rossana Romeo.
Riccardo Tripepi