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Continua a temporeggiare il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno. Del resto questa è una pratica in cui è maestro e, stavolta, ha anche la giustificazione a tinte rosa per essere da poco convolato a nozze.
Rimandare, però, non sarà sufficiente a trovare soluzioni ai mille problemi del partito che si stanno accavallando in maniera pericolosa da diverse settimane. Proprio in questi giorni a Cosenza è stata avviata la campagna di tesseramento e la federazione provinciale di Luigi Guglielmelli sta proseguendo dritta per la sua strada, senza tenere in considerazione la recente nomina di Ferdinando Aiello commissario dei circoli cittadini. O meglio immaginando che Magorno abbia pensato ad un passo indietro sulla questione, considerato che non ha ancora convocato la riunione della direzione regionale del partito che deve necessariamente ratificare la nomina del commissario entro trenta giorni, pena la decadenza. Termine che scade il 16 novembre e che potrebbe segnare un primo e duro confronto all’interno dell’organismo, qualora dovesse essere convocato. L’area dem, infatti, non vuole mollare la presa, avendo subito l’iniziativa renziana come una vera e propria invasione di campo in vista delle elezioni comunali, e pare intenzionata anche a presentare un nome diverso da quello di Aiello, nel caso in cui si dovesse arrivare davvero ad una conta. Per questo in tanti cominciano ad ipotizzare che Magorno potrebbe davvero non convocare l’organismo ed evitare uno scontro difficile da gestire. Anche perché per il 28 novembre è prevista l’assemblea del partito che dovrà discutere di sanità. Incontro che sarà concluso dal sottosegretario Marco Minniti che, come al solito, proverà a rimettere insieme i cocci di un partito che si spacca subito dopo aver raggiunto la tregua. L’assemblea si annuncia caldissima. L’area dem aveva avviato una raccolta di firme per chiederne l’anticipazione raggiungendo la maggioranza del parlamentino democrat con 174 sottoscrizioni. Un’ulteriore dimostrazione di forza e un messaggio preciso a Magorno: potrebbe essere sfiduciato in ogni momento.
Come se non bastassero grane di queste dimensioni, negli ultimi giorni si è aggiunto anche il caso di Vibo ad agitare le acque. Ieri si è riunita la Commissione di garanzia provinciale per accertare le anomalie denunciate da uno dei sui componenti Giuseppe Disì, il quale aveva puntato l’indice contro l’avvio di pratiche illegittime di tesseramento. E l’organismo ha verificato che esistono entrambi i problemi denunciati: richieste di rinnovo di tessere mai rilasciate negli anni precedenti e nuove tessere distribuite senza che la Commissione avesse stabilito i criteri. I lavori della Commissione proseguiranno anche nei prossimi giorni per evitare nuovi incidenti. Puccio e Riserbato, entrambi membri dell’organismo, hanno provato a gettare acqua sul fuoco chiedendo di non alimentare polemiche strumentali che avrebbero il solo scopo di destabilizzare il partito. Anche se la sensazione è che il Pd a destabilizzarsi sia bravissimo da sé e senza l’aiuto di alcun tipo di polemica strumentale.
Riccardo Tripepi