Era stato il segretario provinciale della federazione di Cosenza Lugi Guglielmelli a scrivere al renziano per chiedere di fare presto e di sciogliere subito i nodi che riguardano la gestione del partito bruzio.
Ai dem cosentini non è andata per niente giù la scelta del segretario regionale di inviare Ferdinando Aiello come commissario con le funzioni di segretario cittadino. Un’evidente invasione di campo per provare ad influenzare la delicata fase che adesso si aprirà nel capoluogo chiamato a rinnovare l’amministrazione comunale. La nomina di Aiello aveva destato un vespaio di polemiche e anche la dura presa di posizione dello stesso Guglielmelli che l’ha subito bollata come illegittima.
In ogni caso l’atto del segretario Magorno, così come prevede lo statuto del Pd, deve essere ratificato dalla direzione regionale per essere valido entro 30 giorni dalla sua emanazione. La posizione della federazione provinciale cosentina è chiara: anticipare i tempi e discutere immediatamente della nuova situazione determinata dalla nomina di Aiello. Un modo per prendere in contropiede il segretario regionale del partito e per dare una dimostrazione di forza in vista di quella che potrebbe trasformarsi in una vera e propria conta fino all’ultimo voto.
I dem continuano a dirsi sicuri dei fatti loro. “Magorno non ha i numeri” è il liet-motiv delle ultime ore. Circostanza che se fosse vera esporrebbe il segretario al serio rischio di dover rassegnare le dimissioni. Già una volta il segretario è andato sotto nella conta dei voti. Era l’estate del 2014 e il Pd doveva scegliere se fare le primarie o meno. Alla fine la posizione del segretario risultò essere minoritaria, le primarie si fecero e furono vinte da Mario Oliverio. Per la corrente legata ad Oliverio la storia si potrebbe ripetere adesso in occasione del voto sulla nomina di Aiello commissario a Cosenza.
I renziani, almeno fino ad oggi, non hanno assunto nessuna posizione ufficiale. Anzi il solo Marco Minniti si è lasciato andare ad un’esternazione durante l’inaugurazione di un circolo a Mendicino, rassicurando Guglielmelli sul suo ruolo all’interno del partito. Dichiarazione che pare comunque dare la benedizione all’arrivo di Aiello. Per il resto si continua a lavorare sotto traccia. I Democratici progressisti stanno intensificando le proprie riunioni, ieri un’altra di caratura regionale, per varare un’area autonoma che dovrebbe rafforzare la corrente renziana. Ma i big Battaglia e Minniti sono a limare una strategia che vuole ridisegnare il partito nelle varie province. L’invio di Aiello a Cosenza dovrebbe essere soltanto una delle mosse pensate per riprendere le redini del partito e posizionarsi al meglio in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Naturalmente anche i renziani fanno trapelare di essere sicuri di avere i numeri nella direzione regionale per ratificare il provvedimento di Ernesto Magorno.
Non essendo possibile che sia i renziani che i dem “abbiano i numeri” è palese che qualcuno stia bluffando e che l’appuntamento rischia di trasformarsi in un momento di rottura assai pericoloso per l’intero partito. Chissà che il silenzio di Magorno non sia foriero di novità diplomatiche che possano disinnescare la prossima direzione regionale.



Riccardo Tripepi