Si complica la situazione in seno alla Federazione cosentina del Partito Democratico. Il vertice di stamattina convocato da Letta, alla presenza dei big nazionali Boccia e Meloni e di quelli calabresi, non ha sortito gli effetti sperati. A margine di ore di discussione, i parlamentari e il segretario Irto hanno cambiato fronte dedicandosi all’insediamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Le interlocuzioni sono proseguite anche dopo, ma la questione resta irrisolta, anche perché l’ipotesi di un passo indietro paventata a Vittorio Pecoraro non è stata raccolta dal diretto interessato. La situazione è in divenire, tanto che sono previsti altri contatti tra stasera e domani. I termini per la presentazione delle candidature scadranno alle 20, l’ipotesi rinvio per Cosenza prende quota anche se a riguardo nessuno vuole esporsi. Tutti, indistintamente, parlano però di ricorsi in essere per il recente tesseramento. È l’appiglio a cui ci si potrebbe aggrappare per impedire uno scontro (ulteriore) all’interno di un partito agitato dalle correnti.

Il dato che emerge è che Boccia tenti di far pesare il suo peso politico nel nord della Calabria incontrando la resistenza dei territori. Tuttavia, l’apertura mostrata con la richiesta recapitata a Pecoraro testimonia la volontà di trovare un punto di mediazione. Le alternative, però, sono due: figura condivisa o nuovo commissariamento. La seconda implicherebbe non solo profili calati ancora da Roma, ma anche l’automatica candidatura di Flavio Stasi alla presidenza della Provincia di Cosenza. Sullo sfondo, infine, resta da giocare la partita più importante per tutti coloro che sono interessati direttamente o indirettamente da questa vicenda: la candidatura alle elezioni politiche del 2023.