Da Roma arriva l'ordine: ripulite il partito in Calabria. Il vertice convocato per discutere della situazione calabrese si è concluso con il commissariamento del partito, per l'ennesima volta. Inascoltate le richieste dei segretari di circolo e dell'area vicina al governatore che adesso rischia di sparire
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Inevitabile la decisione dei vertici romani del Pd. Il partito calabrese viene commissariato. Per l'ennesima volta. La decisione è stata assunta al termine del vertice convocato da Matteo Orfini per discutere della situazione calabrese. Non sono state tenute in nessuna considerazione le rivendicazioni dei quasi 180 segretari di circolo che avevano formulato il loro appello a non commissariare per poter svolgere regolarmente il congresso regionale. Troppe le divisioni interne ed i problemi aperti dentro il partito calabrese per potete rischiare oltre. Fino ad oggi nessuna candidatura alla carica di segretario regionale è stata presentata entro i termini previsti e nessuna si profilava all'orizzonte. Impossibile dunque potere svolgere l’assise regionale. Per di più il delicato momento del partito è andato a coincidere con la difficilissima fase che sta attraversando la legislatura regionale dopo il coinvolgimento del governatore Mario Oliverio nell'inchiesta lande desolate.
Né sono piaciute a Roma le prese di posizione dei colonnelli di Oliverio che hanno criticato il silenzio dei vertici nazionali sulla sua vicenda giudiziaria, né espresso alcuna forma di solidarietà nei suoi confronti La decisione, che era già nell'aria nelle scorse settimane, conferma la linea dura nei confronti del Pd calabrese voluta da Luca Lotti ed avallata da Magorno e Minniti.
Ovviamente il commissariamento implica che sia i vertici nazionali che il candidato alla segreteria nazionale Nicola Zingaretti hanno deciso di rinunciare all'apporto elettorale della corrente del partito calabrese vicina al governatore. È prevalsa la decisione di fare piazza pulita all'interno di un partito che in Calabria è in caduta libera da lungo tempo, come dimostrato dalle cocenti sconfitte elettorali registrate negli ultimi anni sia alle amministrative che alle politiche. Con il Pd commissariato si indebolisce ancora di più la posizione del governatore che non potrà gestire la composizione delle liste e degli incarichi organizzativi. Anzi, a questo punto lo scenario che si apre potrebbe esser quelli dell'azzeramento totale tanto da poter rendere incerta la candidatura di Oliverio alle prossime elezioni regionali.
Riccardo Tripepi
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