Sono gli echi della composizione della segreteria provinciale. L’affondo del presidente del consiglio comunale di Cosenza: «La loro azione è lacunosa e inadeguata a porsi come alternativa ad Occhiuto». Poi l’attacco al Governatore sulla Sanità
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«L'azione del gruppo consiliare regionale del PD risulta essere non pervenuta, lacunosa ed inadeguata. Il PD deve proporsi, inevitabilmente, per la sua iniziativa che deve necessariamente essere svolta fuori dal palazzo, dal momento che il gruppo del PD in Consiglio regionale non è stato in grado di porsi come punto di riferimento per l'alternativa al centrodestra». Parole che sono destinate a ridisegnare la geografia interna dei democrat quelle di Giuseppe Mazzuca.
Il presidente del consiglio comunale di Palazzo dei Bruzi, fresco responsabile organizzazione della sezione enti locali della federazione provinciale del PD di Cosenza, mette nel mirino in particolare Franco Iacucci e Mimmo Bevacqua, ma risparmia il senatore Nicola Irto «con la guida del quale ci sono tutte le condizioni per avviare una controffensiva democratica (alla maggioranza Occhiuto, ndr), che possa colmare il vuoto di una vera e propria assenza di opposizione istituzionale».
Gli effetti della segreteria varata dal segretario provinciale Pecoraro
Leggendo tra le righe, non si può che legare il forte documento di accusa agli strascichi della composizione della segreteria provinciale del Pd a Cosenza. Vittorio Pecoraro ha virato con convinzione sull’area che fa riferimento a Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio e a quella dell’ex Ministro del Lavoro Andrea Orlando, rappresentata localmente da Carlo Guccione e dallo stesso Mazzuca. Ha lasciato però fuori tutte le pedine riconducibili alle correnti di Francesco Boccia, Franco Iacucci, Mimmo Bevacqua, Graziano Di Natale e Antonio Tursi. Si è innescata di conseguenza una serie di invettive incrociate che hanno prodotto l’irrigidimento delle parti, di cui quella odierna è solo l’ultimo atto pubblico.
Mazzuca sostiene che «le priorità programmatiche di una controffensiva verso il centrodestra non possono non essere, innanzitutto, le battaglie per l'affermazione dei diritti primari e di civiltà, a partire dal bisogno di futuro per le nuove generazioni. L'auspicio è, pertanto, che il PD riparta dai bisogni dei territori e rinunci al vizio di quei posizionamenti dei suoi gruppi dirigenti finalizzati ad ambizioni carrieristiche individuali da coltivare nel gioco correntizio interno di un partito che, così facendo, rischia di essere avvertito sempre più distante dalle istanze di cambiamento che provengono dalla società».
Già partita la campagna elettorale per le prossime Regionali
Il presidente del consiglio comunale di Cosenza boccia anche l’azione di Roberto Occhiuto, con cui di recente è entrato in forte contrasto per la questione legata al nuovo ospedale della città dei Bruzi. Senza dimenticare, ovviamente, l’avallo alla proposta di legge regionale per la fusione del capoluogo con Rende e Castrolibero. «È, ormai, divenuta insopprimibile la necessità di affermare una credibile alternativa al governo regionale di centrodestra - evidenzia a conclusione di una partecipata manifestazione pubblica tenutasi ad Amantea -. Dopo circa quattro anni dall'insediamento del centrodestra alla Cittadella di Germaneto, gli indicatori economici e sociali segnano una grave regressione della condizione della Calabria».
«Il rischio che questa regressione - ha proseguito Giuseppe Mazzuca - possa divenire irreversibile impone una accelerazione dei tempi per una svolta al governo della Regione. I calabresi non possono più essere distratti e fuorviati da un’azione amministrativa priva di qualsivoglia efficacia e caratterizzata da una propaganda ingannevole viziata da una pratica di continua annuncite, senza alcun concreto riscontro di fatti che possano dimostrare una inversione della tendenza in atto».
Mazzuca: «Sulla Sanità Occhiuto ha fallito»
«Clamoroso è, poi, il fallimento nella gestione della sanità - continua -. Da quando Il presidente Occhiuto ha, al contrario dei suoi predecessori, avuto pieni poteri, esercitando la duplice funzione di governatore e commissario, il servizio sanitario è andato progressivamente deteriorandosi. Non sono stati assicurati i livelli minimi di assistenza, non si è invertito il trend della mobilità passiva, non è stato attuato alcun Piano di rientro dal debito pregresso e, per come si evince dai dati AGENAS, il sistema ospedaliero si colloca agli ultimi posti della graduatoria nazionale».
«L'obiettivo della alternativa all'attuale governo regionale è divenuto un vero e proprio dovere civico. Una necessità che richiama la responsabilità non solo dei partiti ma anche dei corpi intermedi e della stessa rappresentanza della cittadinanza attiva. A cominciare, intanto, dal mio partito - ha concluso Mazzuca - bisogna assolutamente cambiare passo. Dopo lo svolgimento della stagione dei congressi e con la guida del nostro segretario regionale, senatore Nicola Irto, ci sono tutte le condizioni per avviare una controffensiva democratica, che possa colmare il vuoto di una vera e propria assenza di opposizione istituzionale».