Si scalda il clima nella maggioranza di centrosinistra dopo la lettera che Carlo Guccione ha scritto al commissario Stefano Graziano che ha assistito attonito all'ultima seduta del Consiglio. Il vertice con i consiglieri e gli eletti era stato rinviato al 25 marzo, ma adesso potrebbe essere anticipato. L'emergenza in maggioranza non lascia ampi margini di tempo
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La lettera di Carlo Guccione al Commissario regionale del Pd Stefano Graziano pare destinata ad aprire una fase di verifica all'interno del partito e della stessa maggioranza di centrosinistra che ormai non riesce più a governare la Regione.
Durante l'ultima seduta dell’Assemblea il governatore Mario Oliverio e il centrosinistra sono rimasti ostaggio del centrodestra che prima ha tenuto il numero legale e poi ha imposto il rinvio della legge sulla doppia preferenza di genere. Con tanto di scontro frontale tra Oliverio e il capogruppo della Casa delle Libertà Gianluca Gallo.
Dimostrazione lampante della estrema debolezza del governo regionale che ha dovuto subire anche le stilettate del fuoco amico con Orlandino Greco, Domenico Bevacqua e lo stesso Carlo Guccione, i quali non hanno risparmiato critiche alla gestione della seduta e dell’intera legislatura.
Uno spettacolo indecoroso andato in scena sotto gli occhi di Stefano Graziano che era arrivato a Reggio per presiedere il vertice che aveva convocato, originariamente a Lamezia, per discutere della fase politica apertasi dopo le primarie del Pd e iniziare il dibattito in vista delle ormai imminenti elezioni europee.
Le evidenti spaccature nel centrosinistra che hanno fatto durare la seduta del Consiglio fino a tarda sera hanno impedito che la riunione avesse luogo e causato il suo rinvio al prossimo 25 marzo in occasione della nuova riunione dell'Assemblea a palazzo Campanella.
Adesso, però, la nuova presa di posizione di Guccione potrebbe indurre il Commissario ad anticipare la riunione, considerato che le proposte avanzate dal consigliere sembrano potere avere presa su gran parte del Pd, specialmente dopo l'esito delle primarie che non hanno premiato il governatore e il suo gruppo.
Due strade parallele per arrivare in fondo alla legislatura e provare a giocarsela alle elezioni regionali. La prima: per aggirare la mancanza dei numeri in Consiglio Guccione propone un patto di fine legislatura con l'opposizione per arrivare all'approvazione di provvedimenti condivisi, a partire dalla inevitabile riforma della legge elettorale.
La seconda riguarda invece l'individuazione di una nuova alleanza di governo, diversa dall'attuale e aperta al civismo, con un candidato diverso da Oliverio.
Una proposta quest'ultima, condivisa dai renziani come pubblicamente dichiarato dal senatore Ernesto Magorno e da diversamente zingarettiani Bruno Censore e lo stesso Guccione e da vari big del partito, come il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci e il consigliere Mimmo Bevacqua che hanno richiesto l'apertura di un fase nuova non appena si sono chiuse le urne delle primarie. E che quindi parrebbe potere avere la maggioranza del partito calabrese.
Ovviamente si aspettano le decisioni sulla Calabria da parte del neo segretario nazionale Nicola Zingaretti che continua a tenersi a debita distanza dalla nostra Regione e la pronuncia della Corte di Cassazione sulla misura cautelare che ancora è applicata al governatore, ma è evidente a tutti che ormai serve un cambio di rotta. Altrimenti il rischio è quello di arrivare in modo indecoroso alla fine della legislatura con una maggioranza che non riesce a governare e assiste, inerme, al completo svuotamento dei suoi banchi con i consiglieri che fanno a gara nella migrazione verso le sponde del centrodestra.
Riccardo Tripepi