Il deputato viene eletto alla guida di una commissione strategica e archivia una settimana di dannazione mediatica. Il governatore esulta e continua a dialogare con il Governo su Ponte e autonomia differenziata (ASCOLTA L'AUDIO)
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È il giorno della rivincita di Giuseppe Mangialavori, neo presidente della commissione Bilancio della Camera. Ma per la Calabria il saldo finale resta comunque negativo. A conti fatti questa regione ha ottenuto solo tre postazioni su circa un centinaio di nomine di governo e sottogoverno.
Oggi Mangialavori, eletto al vertice di un organismo strategico (da quella commissione passeranno tutti i testi economici presentati da Governo e parlamentari); ieri Wanda Ferro e Maria Tripodi, rispettivamente sottosegretarie agli Interni e agli Esteri.
Quella calabrese è, in definitiva, una rappresentanza scarsa sia dal punto di vista numerico che da quello qualitativo, perché agli eletti di questa regione sono stati preclusi i vertici dei ministeri, gli uffici di presidenza delle Camere e la guida dei gruppi in Parlamento. È un dato oggettivo che testimonia, una volta di più, lo scarso peso politico della Calabria a Roma.
Dopo la dannazione
Mangialavori, però, ha buoni motivi per sorridere, dopo una settimana di dannazione mediatica. Iniziata con Forza Italia, il suo partito, che lo propone a Giorgia Meloni come ministro dell’Ambiente, prima che si scateni il polverone. Repubblica.it scrive che il nome del deputato vibonese, incensurato e mai indagato, è citato in un’inchiesta della Dda di Catanzaro. Così scatta il veto: niente ministero. E poi, pochi giorni dopo, l’altolà viene riproposto: per Mangialavori non c’è nemmeno il sottosegretariato alle Infrastrutture, malgrado l’appello congiunto di molti big del partito azzurro, tra cui quello del governatore calabrese Roberto Occhiuto. Il quale, non a caso, oggi è stato tra i primi a esultare per il riscatto del parlamentare vibonese («prestigioso riconoscimento alle sue capacità politiche»).
Il dialogo con il Governo
Occhiuto è convinto che il ruolo di Mangialavori sarà «importantissimo» anche per la sua Giunta, soprattutto «in relazione alla legge di bilancio e a tutti i provvedimenti chiave che saranno valutati» dalla commissione. Di certo c’è che il governatore può ora contare su «un punto di riferimento in più dentro alle istituzioni nazionali». Un alleato aggiuntivo in quel centrodestra governativo e parlamentare con cui Occhiuto ha già avviato un dialogo intenso su alcuni dei principali dossier che riguardano la Calabria.
A partire dalla Sanità, con la richiesta di prorogare il Decreto Calabria, subito accolta dal Governo Meloni. E poi il Ponte sullo Stretto, ieri al centro di primo vertice con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, incontrato anche oggi da Occhiuto per «ulteriori approfondimenti» sulla Statale 106.
Infine, l’autonomia differenziata. Proprio ieri il presidente calabrese ha incontrato il ministro Roberto Calderoli per confermare la sua disponibilità al dialogo, ma ribadendo i dubbi sull'inclusione dell'istruzione tra le materie della nuova riforma. «Costituzione, fondo di perequazione e rispetto dei fabbisogni standard sono la stella cometa da seguire», avrebbe consigliato Occhiuto al ministro leghista.
Una presa di posizione che testimonia la volontà del governatore di far valere le ragioni della Calabria in tutti i tavoli istituzionali.