«La Calabria non può diventare terra di conquista per parchi eolici e impianti che già in passato hanno avuto un impatto sociale, economico e paesaggistico negativo sulle comunità interessate, andando ad ingrassare le tasche di imprese spesso infiltrate anche dalle mafie». Così in una nota il Movimento 5 stelle Calabria.

«La transizione verde è più che mai necessaria – dicono i portavoce pentastellati -, ma è fondamentale che al centro di questo passaggio ci siano i territori con le comunità di riferimento protagoniste al fine di evitare una nuova stagione di speculazioni sulle rinnovabili che causi ulteriori danni al paesaggio, all’ambiente e alla salute. Per questo è importante che la Regione Calabria avvii al più presto i lavori per redigere il piano delle aree idonee e non idonee ad ospitare i progetti che prevedono la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici, così come previsto dalle linee guida emanate lo scorso luglio dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica».

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«Chiediamo altresì – prosegue la nota – che il governo regionale ascolti la protesta che si è levata dai territori, dal nord al sud della Calabria, attraverso i sindaci, i comitati civici e le associazioni, affinché le comunità locali siano effettivamente considerate centrali nel percorso. È necessario accelerare la definizione di un piano regionale che consenta alla Calabria di poter contribuire all’obiettivo nazionale ed europeo di ridurre la produzione energetica e il consumo derivante dal fossile ma, al contempo, è fondamentale scegliere con accurata lungimiranza cosa realizzare e se è opportuno farlo. Ci sono, ad esempio, aree industriali, in funzione o dismesse, che potrebbero essere sfruttate in tal senso, come si potrebbe accelerare sulla costituzione delle comunità energetiche supportando i comuni calabresi nella realizzazione del progetto usufruendo dei fondi nazionali messi a disposizione».

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«Il Movimento 5 stelle – conclude la nota –, sulla scorta di tante battaglie ambientaliste a tutela delle comunità locali portate avanti negli anni nelle piazze e nelle diverse sedi istituzionali, non può che accogliere la protesta proveniente dai territori che negli ultimi mesi hanno manifestato le proprie perplessità su alcuni progetti relativi ai grandi parchi eolici che si dovrebbero realizzare nella nostra regione ed è pronto a fare la propria parte».