Incontro tra il neo presidente della Regione Calabria Oliverio e Papa Francesco, in occasione della consegna dell’albero di natale. Nel corso del breve saluto, Oliverio ha colto l’occasione per ringraziare il Papa per l’attenzione che ha sempre dimostrato per la regione, e per il sud in generale.


“Santo Padre, le porto il saluto di tutti i calabresi – ha detto Oliverio – da pochi giorno ho assunto la responsabilità di guidare la regione più sofferente sul piano sociale ed economico, ma anche la più accogliente d’Italia. Ho apprezzato molto la forza del suo messaggio di contrasto alla criminalità e alla sua devastante funzione, in occasione del suo viaggio in Calabria a Cassano Ionio”.


“Conto molto sul suo aiuto e sostegno, sulla sua preghiera e su quella della Chiesa, in questa opera difficile a cui mi accingo – ha concluso – sono sicuro che non mancheranno. I calabresi le sono devoti e le saranno grati”.

 

Papa Francesco - “Il presepio e l'albero di Natale – ha detto il Pontefice – sono segni natalizi sempre suggestivi e cari alle nostre famiglie cristiane: essi richiamano il Mistero dell'incarnazione, il Figlio unigenito di Dio fattosi uomo per salvarci, e la luce che Gesù ha portato al mondo con la sua nascita. Ma il presepe e l'albero toccano il cuore di tutti, anche di coloro che non credono, perché parlano di fraternità, di intimità e di amicizia, chiamando gli uomini del nostro tempo a riscoprire la bellezza della semplicità, della condivisione e della solidarietà. Sono un invito all'unità, alla concordia e alla pace; un invito a fare posto, nella nostra vita personale e sociale, a Dio, il quale non viene con arroganza a imporre la sua potenza, ma ci offre il suo amore onnipotente attraverso la fragile figura di un Bimbo. Il presepe e l'albero portano quindi un messaggio di luce, di speranza e di amore”.


“A voi qui presenti – ha concluso Papa Bergoglio – alle vostre famiglie e a tutti gli abitanti delle vostre regioni, Veneto e Calabria, auguro di trascorrere con serenità e intensità il Natale del Signore”.