VIDEO | Il consigliere uscente è il terzo candidato a sindaco, che si dice equidistante dai due poli ma sul conto del primo cittadino chiude a ogni ipotesi di futuro apparanetamento
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Rifiuta l’etichetta di “terzo candidato a sindaco”, Pino Ippolito, e – nell’aggiungersi a Giuseppe Ranuccio e Giovanni Barone per la conquista del municipio di Palmi – si presenta come «candidato alternativo a entrambi». Ci riprova quindi il fondatore del Circolo Armino, che, dopo aver sfiorato il ballottaggio 5 anni fa – per 15 voti appena, dopo aver racimolato oltre 1600 preferenze – e si presenta equidistante e non si sente aggiunto. «Siamo gli unici – argomenta – ad aver fatto opposizione tanto nella consiliatura attuale, quanto in quella precedente in cui il sindaco era Barone. È stata una opposizione dura, dove pure non sono mancate le conquiste come quella del blocco dei lavori nella discarica di Melicuccà».
Ne ha per tutti allo stesso modo, l’ingegnere e saggista animatore di un circolo antifascista e meridionalista, che degli avversari dice che «non hanno formato due coalizioni, bensì due comitati elettorali che in molti casi promettono cose che poi non possono realizzare». C’è attesa per capire lo spazio che in questa occasione Ippolito potrà perimetrare, mentre precisa che nessuna collaborazione ci potrà essere con l’uscente Ranuccio, ex Pd.
«Del resto – commenta il candidato – lui ha dichiarato di avere candidati della destra post fascista e che il suo schieramento non è né di destra né di sinistra». Riguardo poi agli attacchi che il suo movimento riceve, considerato troppo radicale e per questo respingente, Ippolito smentisce le previsioni di un crollo, mentre confida che il voto disgiunto – in una cittadina chiamata al voto con il doppio turno – possa avvantagiarlo. «Siamo stati e rimaniamo – conclude – l’unica forza politica che fa politica tutto l’anno, che non esce allo scoperto solo in occasione delle elezioni, e questo gli elettori l’hanno capito».