INTERVISTA VIDEO | Il governatore a tutto campo ribatte a Stefano Graziano che ha minacciato la sua espulsione dal partito ma avverte anche gli assessori “tecnici”: «Se rispondono a un partito non possono stare in giunta»
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Dopo il “lunedì nero” del centrosinistra, con la doppia riunione che ha sancito la definitiva e per ora irrimediabile frattura tra i pro e i contro Oliverio, il governatore - nella sua prima uscita pubblica - partecipa all’inaugurazione dell’anno scolastico a Dasà, occasione in cui ha lo abbiamo intervistato.
Il presidente, in risposta al commissario del Pd, Stefano Graziano – che ha minacciato l’espulsione per chi dovesse partecipare alle primarie indette dalla Regione Calabria - difende la consultazione programmata per il 20, spiegando che lui non considera incompatibili le due cose e che non intende uscire dal partito, né può essere cacciato: «C’è uno Statuto che va rispettato». Oliverio ha evocato il precedente di 5 anni fa, quando «anche Renzi ha ostacolato le primarie che poi ho vinto», mentre rispondendo a una domanda sulla possibilità di una sua autocritica rispetto all’andamento della legislatura, contrassegnata anche dalle inchieste giudiziarie che lo coinvolgono, si è definito un «uomo libero», difendendo il modello della giunta tecnica.
Infine, visto che alla riunione convocata da Graziano hanno partecipato anche i rappresentanti di Leu - che quindi sembrano schierati contro Oliverio, pur avendo in giunta l’assessore Rizzo - il governatore sembra escludere effetti sull’esecutivo: «Essendo una giunta tecnica, chi partecipa lo fa senza rappresentare partiti».