Nell’ultima seduta di giunta, mentre fuori scoppiava il caos per la bufera giudiziaria che ha travolto importanti esponenti della politica calabrese, il governatore ha avviato le procedure. L’ipotesi è già prevista da una norma del 2009, modificata nel 2014, ma finora non ha avuto molto successo. Prevede la possibilità di presentare liste e candidati alla carica di governatore con le regole fissate da palazzo Campanella
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La fine della legislatura è ormai vicinissima e l’operazione “Libro Nero” ha fornito l’ultima spallata alla già traballante maggioranza di Mario Oliverio. Mentre c’è ancora incertezza sulla riunione di Consiglio regionale, convocata per oggi a palazzo Campanella, il governatore durante l’ultima riunione di giunta del 31 sera, dopo l’esplodere del caso mediatico anche a livello nazionale, ha avviato le procedure relative all’avvio dell’iter necessario per le primarie istituzionali. La discussione non era all'ordine del giorno e sarebbe stata inserita fuori sacco per volere dello stesso Oliverio. Il presidente ha garantito che non ci sarebbero costi aggiuntivi per i calabresi, anche interpellato il dipartimento Bilancio, la questione relativa alla copertura finanziaria sarà affrontata dal Consiglio regionale nel momento in cui dovesse essere necessario e cioè nel momento in cui le primarie dovessere essere effettivamente svolgersi.
L’Istituto è previsto dalla legge regionale n. 25 del 2009, poi modificata nel 2014. All’articolo 2 la legge prevede che «possono partecipare alle elezioni primarie i partiti e i gruppi politici organizzati che intendono presentare liste elettorali per l’elezione del Consiglio regionale (…) possono essere candidati alla carica di presidente della giunta regionale i cittadini iscritti nelle liste elettorali dei Comuni».
L’effettiva indizione delle primarie avverrà con decreto del presidente della giunta ed entro quindici giorni dalla sua emanazione si dovranno presentare i documenti necessari alla presentazione delle liste.
In buona sostanza pare chiara l’intenzione di Mario Oliverio che sente franare il terreno sotto i suoi piedi all’interno del Pd. Anche se da Roma non dovessero ricandidarlo o, comunque, non avviare le primarie per la scelta del candidato, si procederà alle primarie istituzionali. Sempre che poi qualcuno abbia la forza e la volontà di presentare le liste. Le primarie istituzionali sono disciplinate da legge regionale e non dagli statuti di partito e, qundi, potrebbero svolgersi anche senza l'assenso del Pd. Il presidente della giunta, insomma, non vuole sentire parlare di passi indietro, ma ha intenzione di provarle tutte per provare almeno a rientrare in Consiglio regionale.