«Adesso toccherà a me, toccherà a noi, rendere positiva questa nuova congiuntura e questa nuova centralità conquistata dalla Regione. Dopo decenni di problematica esistenza, è finalmente arrivato il momento di fare del governo regionale della Calabria lo strumento di risoluzione dei problemi dei calabresi. Sarò, questo il mio auspicio, il presidente delle soluzioni, delle decisioni, del coraggio, sarò un presidente che vorrà fare del gioco di squadra la sua arma più efficace. Poca vetrina e molta officina».

Così il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto apre le 44 pagine che racchiudono le Linee programmatiche di mandato che saranno presentate al Consiglio regionale, nella seduta di martedì prossimo.

Il capo dell’esecutivo calabrese rimarca che il prossimo decennio della Regione Calabria sarà deciso da una cornice di programmazioni economiche nazionali ed internazionali di straordinaria importanza: Il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), la nuova politica di coesione 2021-2027 in Europa e in Italia, il Programma Operativo Regionale Fesr/fse 2021 2027, la nuova agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu.

Infrastrutture, digitale, ambiente, sanità, connettività, innovazione, semplificazione, sono invece gli asset tematici che interesseranno trasversalmente tutti i settori produttivi, sociali e culturali della Calabria. La Regione avrà a disposizione risorse enormi, mai avute prima, da finalizzare e incanalare verso obiettivi certi, condivisi e perseguibili.

Sanità

La sanità rappresenta la questione fondamentale dell’attività del governo Occhiuto. «Su questo tema – scrive Occhiuto - si misurerà, dunque, il successo o meno del mio esecutivo regionale».

Di certo un primo risultato è stato ottenuto con la nomina a commissario ma le sfide da vincere sono ancora tante, in un progetto complessivo che passa principalmente dalla integrazione della tutela della salute con l’assistenza. D’altra parte la ferita inferta alla Regione dall’emigrazione sanitaria – che costa 320 milioni di euro all’anno – va sanata con una serie di azioni che passano dalla riorganizzazione della rete ospedaliera anche attraverso la creazione di nuovi ospedali puntando su criteri di copertura dei bisogni soprattutto di emergenza che meritano di essere potenziati.

Occorre per Occhiuto intervenire con investimenti mirati sulla sanità territoriale e della prevenzione, ma anche con la definizione di un piano di assunzioni «perché dopo 11 anni di blocco del turnover la situazione è insostenibile». E se la riorganizzazione del Dipartimento della Salute della Cittadella è già iniziato, occorre lanciare con il privato convenzionato una nuova stagione relazionale fatta di richiesta di aumento della qualità delle loro prestazioni e, parallelamente, di controlli incisivi sulle attività.

Rispetto al debito sanitario, poi, si dovrà procedere finalmente alla sua quantificazione - «ho intenzione di richiedere alla Ragioneria Generale dello Stato l’invio di tecnici capaci di identificare il volume finanziario dell’esposizione» - avviando contemporaneamente il ripiano attraverso una richiesta di anticipazione a Cassa depositi e prestiti a tassi di gran lunga contenuti rispetto al passato.

Per Occhiuto sarà fondamentale stabilire rapporti proficui e duraturi con sindaci, operatori sanitari, il mondo sindacale e il terzo settore, con una novità: «Chiederò, inoltre, alle autorità scolastiche, anche come risposta all’emergenza pandemica, di inserire nei programmi didattici l’Educazione sanitaria».

Welfare

«Ripensare all’idea di salute, a partire dalla persona e dalla comunità in cui questa vive e lavora, significa ridefinire priorità, ridisegnare processi, prodotti e metodologie per la realizzazione di percorsi di cura con la più ampia integrazione tra tutte le risorse presenti in ogni comunità». Elemento identificativo di queste esperienze è la consapevolezza che il compito di assicurare una buona salute per i cittadini rappresenta una responsabilità condivisa e non può essere delegata alle singole strutture sanitarie.

«Il nostro impegno – si legge nel Programma - sarà orientato a dare concreta attuazione ad una moderna concezione di salute, intesa come “bene comune”, in cui risulta fondamentale l’apporto e la collaborazione delle risorse presenti in ogni contesto comunitario: scuola, sanità, servizi assistenziali, cura del territorio, lavoro, cultura e tempo libero».

Territorialità, prossimità, domiciliarità e nuova occupazione, sono le parole d’ordine di questo processo per rispondere in maniera più efficace e tempestiva ai bisogni dei singoli cittadini e delle loro famiglie. E fondamentali risultano i servizi di prossimità, quali i servizi per la cura a domicilio, specie per persone anziane, sole e fragili. «Il Terzo Settore rappresenterà il vero braccio operativo della Regione nella gestione delle tante emergenze sociali e sanitarie indotte dalla pandemia. Un sistema di governance ispirato alla collaborazione tra pubblico e privato sociale soprattutto nella fase di condivisione dei piani e delle priorità d’intervento sul territorio».

Pari opportunità

«Esiste purtroppo ancora oggi una questione donna, all’interno dell’ormai riduttivo modello delle pari opportunità, che va posta come vera e propria battaglia culturale a cui destinare attenzione e progetti specifici di emancipazione, sia sul piano lavorativo-imprenditoriale che su quello della legittimazione sociale».

In questo scenario, per Occhiuto, va rafforzato il welfare per le famiglie, richiedendo al governo di superare il criterio della spesa storica, per avere anche in Calabria più asili nido, scuole dell’infanzia pensate per aiutare le donne-lavoratrici, eun vero sostegno agli anziani.

«Le donne devono essere messe nelle condizioni di realizzarsi professionalmente, senza dover rinunciare al proprio ruolo nella società».

Politiche ambientali

«Il mio governo regionale – Spiega Occhiuto - affronterà in modo radicale la questione ambientale. La tutela dei boschi e la salvaguardia dagli incendi, l’acqua potabile e per l’irrigazione salutistica, la bellezza del mare e l’assoluta sua balneazione, la prevenzione dei danni derivanti dal dissesto idrogeologico, la gestione corretta dei rifiuti, con a valle le decisioni che risolvano il problema definitivamente, e la bonifica delle aree inquinate costituiscono la prima pagina della mia agenda politica».

A proposito del sistema idrico, il presidente della giunta sostiene che il fallimento del sistema idrico integrato è dovuto oltre che alla inadeguata gestione della Sorical S.p.A., al mancato avvio di un processo di riorganizzazione e di integrazione tra la gestione della grande adduzione e le gestioni delle reti comunali.

La soluzione è un nuovo modello di gestione, trasformando Sorical Spa in una multi-utility controllata dalla Regione Calabria con il coinvolgimento dei Comuni. I servizi che Sorical dovrà gestire, oltre alle attività di captazione, adduzione e distribuzione dell'acqua potabile, riguarderanno anche tutte le attività attualmente svolte dai Comuni sia in riferimento al servizio idrico che per la gestione della depurazione compresa la gestione commerciale delle utenze.

Rispetto al tema caldo della gestione dei rifiuti che presenta ataviche problematicità, l’emergenza «impone di elaborare un modello di intervento sostenibile economicamente e tecnicamente al fine di adeguarsi all'attuazione dei programmi comunitari di economia circolare, nonché per avere uno strumento di pianificazione in grado di accedere ai finanziamenti comunitari nel ciclo di programmazione 2021-2027».

Occhiuto prevede l’ammodernamento dell’impianto di termovalorizzazione di Gioia Tauro attraverso progetti di investimento in grado di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente e migliorare la potenzialità complessiva di trattamento. Ma occorrerà raggiungere una media regionale di raccolta differenziata al 65% attraverso l’elaborazione di progetti mirati che prevedano investimenti e premialità per i Comuni virtuosi. Per raggiungere tale risultato è necessaria l’adozione, in tutti i comuni calabresi, del modello di raccolta porta a porta e della tariffazione puntuale, meccanismo che permetterà ai cittadini di pagare la Tari in base ai rifiuti realmente prodotti.

L’obiettivo finale, nell’arco di cinque anni è l'azzeramento del fabbisogno di conferimento in discarica e la completa chiusura di i siti attualmente esistenti in Calabria.

Infrastrutture, attività produttive, lavoro

«Le mie idee sono precise: infrastrutture, accesso al credito, politiche attive del lavoro e precariato zero». Per quanto riguarda le infrastrutture, Occhiuto punta all’ammodernamento e messa in sicurezza della Statale 106 attraverso la realizzazione di una sede stradale a 4 corsie; al potenziamento della viabilità interna e delle trasversali per garantire la creazione di varchi di collegamento tra i diversi versanti della Regione favorendone lo sviluppo economico; la realizzazione dell’alta velocita ferroviaria sul versante tirrenico e velocizzazione del tratto ferroviario jonico per consentire finalmente l’accesso al corridoio adriatico; e l’avvio della infrastrutturazione intermodale per collegare il Porto di Gioia Tauro alle grandi vie di comunicazione stradali e ferroviarie, facilitandone la competitività in termini di logistica e in ottica di sviluppo della Zes (Zona economica speciale).

Rispetto alle politiche del lavoro, la formazione e precariato zero, Occhiuto rimarca come «è arrivato il momento di dire stop alla tragedia sociale e umana del precariato. Il mio governo regionale si opporrà nettamente a qualsiasi ulteriore occasione di creazione di nuovo precariato». Illustra quindi due strade: «Assorbire gli attuali bacini di precariato attraverso specifiche misure normative nazionali che avrò cura di definire con i ministeri competenti, d’intesa con le associazioni sindacali che chiamo, sin da ora, a svolgere una costante attività di collaborazione con il governo regionale. In secondo luogo, definire in Calabria, attraverso i fondi del Pnrr, ove utilizzabili, e soprattutto del nuovo Por 2021-2027, un Piano straordinario di politiche attive del lavoro finalizzate alla ristrutturazione delle competenze (reskilling) e allo sviluppo di competenze aggiuntive (upskilling) utilizzati nelle filiere di punta dell’economia regionale».

Occorre, infine, una riforma coraggiosa e radicale dell’intero sistema della formazione, con particolare riferimento anche alla burocrazia regionale.

Turismo e brand Calabria

Dopo un lungo corollario di interventi nella politica agricola e della forestazione calabrese con un occhio rivolto alla prevenzione, Occhiuto si propone di mettere in piedi un Patto con gli imprenditori turistici calabresi, per programmare insieme scelte, agende d’interventi, priorità necessarie a realizzare il brand Calabria, che andrà pensato in chiave digitale ed ecologica, guardando anche ai casi di eccellenza nazionali.

L’obiettivo è rendere omogenea e di qualità l’offerta turistica di tutta la regione: «Uno dei nostri primi impegni sarà per avere un mare pulito, all’altezza dei nostri meravigliosi 800 km di coste, attivando controlli seri e capillari su tutti gli sversamenti illegali e su tutti i settori produttivi pure solo potenzialmente pericolosi, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie che permettono di individuare facilmente le attività da reprimere. Rafforzeremo il sistema dei controlli sui depuratori, ci occuperemo di tarare quelli che sono insufficienti a funzionare quando la popolazione, soprattutto durante i mesi estivi, aumenta. Contrasteremo gli scarichi abusivi. Investiremo sulla connettività dei piccoli borghi, perché la rete è la principale infrastruttura per renderli attrattivi. Sperimenteremo iniziative di south-working: il Sud potrebbe ospitare tanti lavoratori da tutta Italia, cogliendo la sfida della trasformazione del lavoro dopo la pandemia».

Innovazione digitale

Inutile parlare, come è stato fatto per anni, di Smart Calabria, di Open Data, di Smart City, di Telemedicina se poi manca l’infrastruttura di base: la banda ultra larga. «Diciamolo con chiarezza: in Calabria esiste un problema di ampiezza di banda di connessione e di stabilità delle connessioni stesse». Occhiuto punta quindi i fondi della prima missione del Pnrr nota come “Digitalizzazione, innovazione, competitività, Cultura”.

«La Calabria deve puntare direttamente, per la rete fissa, al raggiungimento dell’obiettivo stabilito su scala nazionale: portare, cioè, la connettività a 1 Gbps alle famiglie, agli edifici scolastici che ancora ne sono privi, ai punti di erogazione del Servizio Sanitario Nazionale e alle imprese operanti nelle filiere produttive della Regione».

Generazione start-upper

«Da anni la Calabria è raccontata secondo la “comoda” retorica del pensiero unico del disastro. All’ombra del disastro è però nata una generazione di start-upper che sta provando, in tutti i settori produttivi della Regione, a produrre quel cambio di passo necessario per la ripresa». L’idea del presidente della giunta è quella di stabilire un contato diretto della Regione con questa generazione, fornendo loro un canale privilegiato e diretto per aiutarli nella straordinaria impresa che hanno già avviato, o nelle idee d’impresa che stanno elaborando.

Residenza digitale

L’idea è quella di realizzare in Calabria un progetto di E-Residency (residenza digitale) per attrarre nella regione un numero di residenti digitali, imprenditoriali soprattutto, capaci di spezzare lo storico e drammatico isolamento periferico della Regione rispetto alle grandi traiettorie di sviluppo economico internazionale. «Se a ciò aggiungiamo il prossimo decollo operativo in Calabria della Zona Economica Speciale (Zes) – conclude Occhiuto - risulta chiaro come l’idea della Residenza Digitale, opportunamente promossa, possa incentivare dinamiche virtuose di attrazione di capitale internazionale nella Regione».