Il governatore esulta per la decisione della Consulta che ha rigettato l’impugnazione da parte di Palazzo Chigi della legge regionale che prevede 200 nuovi permessi per attività di noleggio con conducente: «Abbiamo vinto una battaglia storica contro le corporazioni»
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Occhiuto la spunta e indirettamente batte la lobby dei tassisti, fatto più unico che raro in Italia. La Corte costituzionale, infatti, dà ragione alla Calabria rigettando le tesi del Governo che a suo tempo aveva impugnato la legge regionale con cui si prevedeva il rilascio di nuove licenze per il servizio Ncc (noleggio con conducente).
«La Calabria vince una battaglia storica – commenta il governatore con una nota sulla questione-, che abbiamo combattuto nell’interesse collettivo, a favore dei consumatori, per avere servizi più efficienti, per la libertà di impresa. Perdono le corporazioni e perde la logica protezionistica».
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Poi, Occhiuto fa un riassunto delle puntate precedenti: «Mesi fa il Consiglio regionale ha approvato una legge, nata su mia specifica iniziativa, che avrebbe consentito il rilascio di 200 nuove licenze Ncc in Calabria. Abbiamo tanti turisti che arrivano nel nostro territorio, ne vogliamo attrarre sempre di più, ed è nostro dovere impegnarci per garantire loro una mobilità adeguata. Il governo, qualche settimana dopo, aveva deciso di impugnare quella norma dinanzi alla Corte Costituzionale, decisione alla quale la Regione Calabria si è immediatamente opposta. Successivamente ho dunque proposto e fatto approvare in Consiglio regionale una nuova legge organica della materia, che ci consentisse il rilascio delle licenze. Anche in quel caso il governo impugnò la norma e la Regione Calabria si oppose».
Oggi, la decisione della Consulta, «che ci dà ragione, chiedendosi inoltre se sia legittimo il divieto, che dura ormai da più di cinque anni, di rilascio di nuove autorizzazioni per l’espletamento del servizio di noleggio con conducente».
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Dal sistema normativo - sottolinea la Corte - non si può evincere alcun «radicale e indiscriminato divieto di erogare servizi innovativi» per coloro che svolgono il servizio di Ncc. Le innovazioni, oggi capillarmente diffuse nel settore dei trasporti, si legge nella sentenza, “rappresentano il cardine della libertà d’iniziativa economica privata e dell’interazione fra le imprese in un mercato efficiente e attento ai bisogni dei consumatori”.
Un divieto assoluto di fornire servizi innovativi, dice la Consulta, «configurerebbe una misura protezionistica a favore di una determinata categoria di imprese, pregiudicando non soltanto la libertà di iniziativa economica privata, che ha la sua cifra caratteristica nella costante ricerca di innovazioni, ma anche il benessere del consumatore».
«Siamo davvero felici di aver provocato questa importante presa di posizione da parte della Corte Costituzionale – conclude Occhiuto -. Ci saranno ricadute estremante positive per i cittadini e per chi vuole intraprendere. Abbiamo vinto la battaglia del buon senso».