Il governatore ha partecipato al meeting di Gaeta rivendicando il 16% calabrese di Fi: «Il doppio del dato nazionale». Ma ha guardato avanti: «Ora dobbiamo convincere anche chi è rimasto deluso dal centrosinistra o non si riconosce in Lega e Fdi»
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Torna in piazza Forza Italia, dopo la scomparsa del suo amato fondatore. L’occasione è la tre giorni di Gaeta dei Giovani Azzurri in cui si è appunto discusso del futuro del partito. Fra gli ospiti anche il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, che ha incentrato gran parte del suo discorso su l'orgoglio dell’appartenenza. Lo ha fatto raccontando la sua biografia politica di forzista della prima ora (il fratello Mario ha fondato il primo club a Cosenza e vanta di avere la tessera numero uno) passato dal movimento giovanile fino al ruolo di capogruppo alla Camera per arrivare oggi a guidare una regione complessa come la Calabria.
Nel suo ragionamento il Governatore ha anche rivendicato la leadership nazionale che potrebbe vantare il partito calabrese dall’alto dei numeri: «Due anni fa ho vinto - ha ricordato Occhiuto - diventando governatore, portando Forza Italia al 26%: con la lista ufficiale di FI e con una lista chiamata Forza Azzurri, proprio per marchiare l’identificazione con il nostro partito. Alle elezioni politiche dello scorso anno in Calabria abbiamo preso il 16%, il doppio del dato nazionale». E ora? Ha ancora senso votare Forza Italia o la tentazione è quella della smobilitazione? Per Occhiuto le ragioni per votare Forza Italia sono ancora intatte. «Noi dobbiamo avere la capacità di prendere i voti di chi non si riconosce in Fratelli d’Italia e nella Lega, e possiamo anche essere il veicolo per portare nel centrodestra coloro che avevano investito sul centrosinistra e che adesso non si riconoscono più nelle politiche di un Pd sempre più radicale. Dobbiamo essere un partito ambientalista, ma senza fanatismi; dobbiamo distinguerci sui migranti: bene intensificare i controlli, ma il Mediterraneo non può essere un cimitero di disperati; dobbiamo essere il partito di centrodestra che sui diritti civili ha il coraggio di fare passi in avanti verso la modernità. Abbiamo un grande futuro, abbiamo tanti giovani straordinari come voi, e abbiamo avuto il maestro più bravo di tutti, il presidente Silvio Berlusconi. Non basta però ricordare agli elettori chi sia stato il nostro maestro, bisogna dimostrare loro e concretamente che abbiamo imparato la sua lezione».
Insomma per Occhiuto c’è una domanda politica che gli Azzurri possono ancora coprire se, come dicono spesso i politici, si riuscirà a comunicare bene le cose fatte e quelle che si vogliono fare. «La memoria del presidente Berlusconi è importante, è il nostro cemento, ma noi non prenderemo voti per la memoria di Berlusconi, li prenderemo in relazione a ciò che faremo. Antonio Tajani sta facendo un lavoro straordinario per il partito e al governo, e fa bene a distinguere e a marcare la linea di Forza Italia rispetto a quelle dei nostri alleati».
E di voti c’è bisogno sin da subito. In primavera si voterà per le Europee con il sistema proporzionale. Sfumata l’idea di abbassare al 3% la soglia di sbarramento, per i forzisti l’obiettivo resta quello del 4% anche se c’è chi parla di “sbarramento psicologico” almeno al 5. Ci sono poi da considerare le insidie rappresentate non solo dagli attuali alleati, ma anche dalle nuove offerte politiche come quella che sta mettendo in campo Matteo Renzi. Servono i voti, insomma, li chiede anche Giorgia Meloni che pur restando per il momento legata al blocco dei conservatori europei (Ecr) ha bisogno della presenza dei forzisti per mantenere un dialogo con i Popolari europei. La Calabria, proprio alla luce dei risultati che illustrava Occhiuto, non può certo chiamarsi fuori. Ma serve un candidato forte, riconoscibile anche fuori dai confini del Pollino. Roberto Occhiuto ha detto di non essere interessato a Bruxelles, ma di voler restare in Calabria. Tutti gli occhi così ora sono puntati sull’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, il pezzo pregiato della scuderia con le sue 21mila preferenze ottenute alle scorse regionali. Il diretto interessato ha sempre smentito un suo interesse per l’Europa, ma voci di corridoio dicono che su di lui il pressing è molto alto. Sullo sfondo c’è invece il presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso, che si è detto, sia pure sottovoce, disponibile a correre per Bruxelles, così come ad approdare a Forza Italia. Per il momento Occhiuto ha congelato ogni soluzione. Alla fine potrebbe propendere per la terza via ovvero il sosgtegno a un candidato scelto dal partito fuori dalla Calabria.