Torna a riunirsi il Consiglio regionale. Il presidente dell’Assemblea Nicola Irto lo ha convocato per lunedì prossimo, quando ormai mancheranno poco più di dieci giorni al referendum del prossimo 4 dicembre.

 

Una data che appare cruciale anche per il futuro della legislatura e della stessa maggioranza regionale a trazione Pd. I riflettori sono puntati sui risultati che il “sì” otterrà in Calabria, anche per capire se l’impegno profuso dal partito sarà davvero unitario e porterà i frutti promessi durante questa lunghissima campagna elettorale, soprattutto dal segretario regionale dei democrat Ernesto Magorno.

 

In ogni caso la consultazione non potrà non avere ripercussioni sull’assetto regionale sia del Pd, che del governo. Del resto il presidente della giunta Mario Oliverio non ha fatto mistero di aver rinviato, ad esempio, ogni decisione sulla giunta (compresa quella sulla Roccisano) al dopo referendum. E la sensazione è che un po’ tutti gli equilibri siano fermi in attesa che chiarisca il quadro nazionale e soprattutto diventi chiaro il futuro del governo Renzi e dello stesso premier all’interno del partito.


Molto meglio, dunque, procedere all’approvazione di alcuni atti fondamentali per l’ordinaria amministrazione per evitare possibili ritardi.


Tra gli argomenti posti all’ordine del giorno l’assestamento del Bilancio di previsione 2016/2018 di Palazzo Campanella e i debiti fuori bilancio dell’Assemblea derivanti da sentenze esecutive. L’assestamento servirà anche a reperire le somme per garantire la puntualità nel pagamenti degli stipendi dei dipendenti regionali.


Infine, il Consiglio regionale si determinerà sulla proposta di referendum popolare per l’accorpamento e la ridenominazione di alcuni comuni, sul programma di attività del Corecom per l’anno 2017 e sulla relativa copertura finanziaria, sulle modifiche alla proposta di legge 28/2004 (Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), e sulla legge per la corretta applicazione su tutto il territorio regionale della 194/1978 (Interruzione della gravidanza). Il Consiglio regionale, inoltre, dovrebbe procedere a pronunciarsi anche sulle ultime nomine di sua competenza.


Poi ci dovrebbe essere spazio solo per il rush finale fino alle urne.


Riccardo Tripepi