Mezzo rimpasto è meglio che niente, verrebbe da dire. Nel senso che a Rende il sindaco Manna non ha partorito né la giunta istituzionale, né quella politica. Una via di mezzo, indigesta ad Alternativa Popolare: il partito alfaniano minaccia di far venire meno i numeri in consiglio.

 

La nuova giunta 

Tre i riconfermati nel nuovo esecutivo: si tratta di Pino Munno, assessore ai lavori pubblici, Marina Pasqua, con delega alle pari opportunità e Pierpaolo Iantorno al bilancio. Fa il proprio ingresso in giunta Anna Maria Artese, ex presidente del consiglio, dimissionaria per fare posto a Rausa in virtù di un accordo con Ap. Avrà la delega alle politiche sociali. Promosso assessore anche Domenico Ziccarelli, del Laboratorio Civico rendese, con delega alle attività produttive. In giunta anche la storica Marta Petrusewicz, docente universitaria, a cui andrà la cultura. Infine nominato assessore il neo presidente dell’ordine degli architetti Pasquale Costabile, con delega all’urbanistica. 

 

Le critiche dei Cinque Stelle

Reazioni critiche da parte di Alternativa Popolare, ma anche del consigliere dei Cinque Stelle Domenico Miceli: «Si apre la fase della grande ammucchiata. C'è un sindaco apparentemente senza numeri in consiglio che tenta di continuare a galleggiare altri due anni, nell’ipotesi più rosea. Ma chi garantirà la maggioranza a questo novello Schettino che abbandona una nave che affonda per salire su una che fa acqua da tutte le parti? La domanda se la pongono un po' tutti in città e non servirà molto per scoprirlo poiché il prossimo consiglio comunale chiarirà ogni dubbio.

 

La verità è che tranne, il Movimento 5 Stelle, a Rende nessuno vuole andare alle elezioni. Ognuno ha le sue ragioni che non coincidono certo con gli interessi dei cittadini. A questi ultimi restano solo i grattacapi generati da anni di capricci istituzionali».