Palazzo Campanella stanzia i fondi per l’organismo che riunisce i politici in pensione. E che punta a difendere i loro interessi (ASCOLTA L'AUDIO)
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Prendono ricchi vitalizi, ma continuano a far pagare ai contribuenti le loro – decisamente poco conosciute – attività politiche. Gli ex consiglieri regionali della Calabria non sembrano avere alcuna voglia di finanziare di tasca propria le spese della loro omonima associazione, nata nel lontano 1988.
Tant’è che a scucire, con puntualità svizzera, è sempre Palazzo Campanella. Quanto? Fino a pochi anni fa, la cifra ammontava a 100mila euro ogni 365 giorni; oggi è calata a 80mila, ma è comunque un gruzzolo che permette agli ex consiglieri di affrontare senza patemi economici le proprie battaglie. Per sapere quali sono, basta leggere il secondo articolo della legge che riconosce la loro Associazione (la 3 del 2001).
Le battaglie
Gli ex non puntano esclusivamente a «conservare e rendere operante il vincolo di colleganza e di solidarietà al di sopra di ogni diversità di posizioni politiche»; non intendono soltanto «sostenere ed esaltare l'Ente Regione e la sua funzione in difesa della democrazia mediante attività di studio e divulgazione, conferenze, convegni, manifestazioni varie, pubblicazioni»; non vogliono solamente «facilitare i rapporti» con il Consiglio e gli altri organi regionali; tra i loro scopi istituzionali c’è pure la tutela dei propri «interessi», quelli che derivano «dall'esercizio e dalla cessazione» della carica consiliare.
In guerra per il vitalizio
E infatti, negli anni scorsi, subito prima che i vitalizi (aboliti dal 2014) venissero sostituiti dalla cosiddetta “indennità differita”, i politici associati hanno guerreggiato parecchio per difendere quelli che consideravano come «diritti quesiti», cioè immutabili nel tempo. Tra questi rientravano pure i vitalizi, per i quali la Regione continua a spendere quasi 9 milioni di euro all’anno.
Chiaro il paradosso? L’associazione finanziata dai contribuenti si batteva per il mantenimento di un privilegio che continua a sottrarre ingenti risorse ai contribuenti stessi.
Soldi e pubblicazioni
Il bilancio di previsione 2023-2025 del Consiglio regionale, che verrà approvato nel corso della seduta di oggi pomeriggio, anche stavolta non ha deluso le aspettative dei circa cento ex consiglieri che fanno parte di un organismo a cui, anche per il prossimo triennio, saranno garantiti fondi per un totale di 240mila euro. Soldi che l’ente guidato da Stefano Priolo, presidente dal 1997, userà pure per sostenere “Opinioni Calabria”, l’agenzia di informazione periodica edita dall’associazione.
Sulla pagina ufficiale – esiscalabria.org, il cui link figura nella sezione “siti tematici” del portale web del Consiglio regionale – è possibile consultare l’elenco delle pubblicazioni dell’agenzia.
L’ultima, postata l’11 ottobre scorso, riguarda un report che l’associazione ha commissionato al Censis. Titolo: “Italia e Calabria: 2021, un anno ancora difficile ma che ha aperto il cuore alla speranza”. Contributo sicuramente attuale, a una settimana dal 2023.