La situazione era precaria dal punto di vista amministrativo da mesi, il Sindaco di Nocera Terinese, Gaspare Rocca, da tempo non disponeva di più di una maggioranza e, più volte la minoranza ha evidenziato che Rocca ha tentato di governare giocando sul numero legale nella seconda convocazione. Questa sera, in consiglio comunale tutti i nodi sono venuti al pettine, sono caduti tutti gli alibi. Il consiglio comunale ha bocciato tutti gli atti preliminari alla formazione del Bilancio di previsione proposti dal Sindaco. La minoranza consiliare ha chiesto al sindaco di prendere atto della situazione e dimettersi. Già da tempo dalla maggioranza di Rocca si era sganciato il consigliere comunale Rosario Aragona, ex consigliere provinciale di Forza Italia. La dichiarazione di indipendenza di Aragona era conseguente al tentativo da parte di Rocca di farlo decadere da consigliere comunale. Un provvedimento che Aragona aveva impugnato al TAR e pienamente accolto dal tribunale amministrativo catanzarese. La seconda défaillance e' stata quella dell'ex sindaco Luigi Ferlaino, il quale più volte aveva denunciato la mancanza di collegialità nella gestione amministrativa del grosso comune del Lametino. Nell'ultima seduta del consiglio comunale erano stati messi all'odg una serie di piani tariffari preliminari a far quadrare i conti per il bilancio di previsione. Duro il j'accuse dell'ex sindaco Ferlaino nei confronti del suo successore. Autoritarismo politico, mancanza di collegialità. Ma l'affondo più grave è stata l'accusa di tramare contro la cooperativa agricola la Proletaria di concerto con gli eredi della Marchesa De Luca. 

Tutti i provvedimenti proposti sono stati respinti. Ora si attendono le determinazioni del primo cittadino, che dovrà decidere se continuare a vivacchiare per qualche giorno fino alla convocazione del prossimo consiglio per l'approvazione del bilancio di previsione, oppure, fare un atto di responsabilità nei confronti del paese dimettendosi e consentendo a un commissario Prefettizio di amministrare e governare un comune da tempo in situazione d'immobilismo, affinché si possa rapidamente andare al primo turno amministrativo utile.