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Il Pd ha reso nota la volontà di schierarsi a favore dell’astensionismo rispetto al referendum contro le trivelle, nonostante sette delle nove regioni che l’hanno proposto siano amministrate proprio dal Pd. Fra queste appunto la Calabria. «Mentre Renzi invita a disertare le urne – commentano i pentastellati – Oliverio, fra i promotori del referendum del prossimo 17 aprile, non ne avvia la campagna referendaria. Chiariscano lui, l’assessore regionale all’ambiente Antonella Rizzo e il delegato referendario, Arturo Bova, a tutti i calabresi, se hanno ancora intenzione di difendere le nostre coste, come più volte dichiarato, oppure se si preferirà seguire la linea ipocrita dettata da Matteo Renzi. Qual è il vero Partito Democratico, quello che si fa promotore dell’astensione a livello nazionale o quello dei comitati per il sì sui territori?».
«Il Consiglio regionale della Calabria ha deliberato lo scorso settembre la richiesta di referendum – continuano i rappresentanti del Movimento 5 Stelle – eppure ad oggi non è più chiara la posizione del governatore calabrese. Solo le associazioni ambientaliste, i “No-triv” insieme al Movimento 5 Stelle stanno spiegando ai cittadini perché quello del prossimo 17 aprile è un appuntamento molto importante. Non raggiungere il quorum sarebbe un’occasione sprecata anche in termini di sperpero di denaro pubblico. I rappresentanti del Pd non hanno mosso un dito quando si trattava di promuovere un election day in contemporanea con le elezioni amministrative in diversi comuni italiani, che avrebbe concesso un risparmio di 400 milioni di euro per le casse dello Stato, ed ora occuperanno spazi pubblici per promuovere l’astensione. I cittadini sono chiamati ad esprimere il proprio parere ed hanno diritto ad una capillare campagna informativa in merito, conoscere le ragioni del “Sì” e le conseguenze disastrose del “No”. Finché il segretario del Partito democratico non ha palesato la posizione nettamente contraria al referendum, si sprecavano le dichiarazioni pubbliche del Presidente della Regione Calabria e della sua Giunta sulla bontà del referendum e l‘importanza di aver raggiunto tale obiettivo. A meno di un mese dal giorno del voto il silenzio tombale è calato sul tema. Il Movimento 5 Stelle – concludono - continuerà a sostenere le ragioni del “Sì”. Unico modo per proteggere, in qualche modo, chilometri di costa dalle multinazionali che si occupano di estrazione di idrocarburi. Il mare non si tocca e questa battaglia si può vincere solo con la partecipazione in massa alle urne».