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«Il governatore della Calabria non può nascondere le proprie responsabilità politiche per la nomina illegittima di Santo Gioffrè al vertice dell'Asp reggina». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che precisa: «Ora Mario Oliverio vende fumo per salvare la faccia, sia col ricorso al Tar, sia scaricando sul dipartimento Tutela della Salute. Devo allora ricordargli che il vertice dello stesso dipartimento l'ha nominato proprio lui, non il ragionier Patò». «Devo anche ricordargli – prosegue la parlamentare M5s – che il 14 luglio scorso, accompagnato da una mia lettera, gli mandai il parere del nostro legale, avvocato Domenico Monteleone, riguardo all'inconferibilità dell'incarico a Gioffrè. Devo ricordargli che inviai quella stessa nota e tutti i suoi documenti anche all'Autorità nazionale anticorruzione, al commissario Massimo Scura e al dg del dipartimento, Riccardo Fatarella. In risposta, da Scura ricevevo il parere di parte usato da Gioffrè per tenere l'incarico, da Fatarella una nota legittimante la nomina effettuata dalla giunta Oliverio». «Perciò – conclude Nesci – Oliverio era perfettamente informato, sia da me che dal suo dipartimento. Se allora non ebbe alcun dubbio sulla quella nomina, oggi non può addossare al dipartimento colpe che sono sue. Per ultimo, ribadisco, il vertice del dipartimento è stato voluto, scelto e incaricato proprio da Oliverio, che nelle sue giustificazioni assomiglia sempre di più a Ignazio Marino».