E se tra Franz Caruso e Giuseppe Falcomatà ci fosse il terzo incomodo? In quelle agitate acque in cui naviga il centrosinistra calabrese potrebbe presto emergere l’attuale sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi. L’ormai ex enfant prodige della politica locale sarebbe pronto al prossimo step, dopo il primo quinquennio alla guida della sua città e forse anche il secondo, giacché è e rimane l’indiscusso favorito in vista delle elezioni amministrative del 9 giugno prossimo, anche e soprattutto grazie al bailamme – e la guerriglia “fratricida” – che si sta registrando tra centrodestra e terzo polo in queste settimane di anonima campagna elettorale.

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Ma è proprio nel prossimo lustro che si deciderà il futuro di Stasi, perché a metà percorso – nel 2026 – sarà tempo di elezioni regionali. Una competizione che potrebbe rappresentare la naturale valvola di sfogo, l’uscita di sicurezza per un sindaco che non può ricandidarsi per la terza volta, a meno di clamorose sorprese che giungano nel frattempo dal legislatore. E a quella via d’uscita, il primo cittadino di Corigliano Rossano starebbe già lavorando.

In questi giorni, infatti, è onnipresente – come da costume – ad ogni iniziativa. Non viene invitato agli eventi del Partito democratico di Corigliano Rossano, la cui maggioranza gli è avversa, ma corre a Cosenza a partecipare ad un momento sull’autonomia differenziata organizzato dai dem, dove da star della serata riceve anche l’endorsement di Franco Iacucci.

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Poche ore dopo ritorna a Rossano per portare i suoi saluti al parterre degli “alleati” del Movimento Cinque Stelle che schiera il gotha calabrese del partito a sostegno della candidatura alle Europee di Pasquale Tridico, peraltro ex studente del Liceo Scientifico di Rossano.

Ma mentre coi grillini Stasi ha già da tempo un accordo di massima, col Pd coriglianorossanese il rapporto è tutto da (ri)costruire, nonostante una costola minoritaria dem simpatizzante di Stasi, capeggiata da Franco Pacenza, partecipi da tempo al tavolo della coalizione di centrosinistra che lo sosterrà.

Il Partito democratico a livello regionale, invece – a sentire Franco Iacucci – in vista delle prossime amministrative sembra essere già schierato con il sindaco uscente che può contare anche sul supporto di Mimmo Bevacqua, suo estimatore da anni. Da decifrare, invece, la posizione del segretario regionale Nicola Irto che comunque dovrà governare la crisi in atto in un Pd locale dilaniato dalla dicotomia Stasi sì, Stasi no.

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Sulla via di… Bari

Da super favorito alle prossime comunali, l’attuale primo cittadino di Corigliano Rossano impedirà che spuntino simboli di partito nella coalizione che lo sostiene, forse con un’unica eccezione, il sole che ride dei fedelissimi Verdi.

Ma pur essendo idiosincratico – diciamo per il momento – verso quei simboli e di conseguenza verso i partiti, di uno o più simboli, invece, avrà bisogno in un prossimo futuro, perché da “civico” a livello regionale o nazionale, la strada resterà sbarrata.

E siccome col Pd cosentino si è spesso scontrato, facendo perdere ai dem la Provincia di Cosenza con la candidatura a presidente da autonomo nel 2022 che gli ha causato la “scomunica” di Francesco Boccia, per mettersi al sicuro da sorprese sgradite il buon Flavio starebbe provando a bypassare tutti tessendo nuovi rapporti direttamente con un altro potente del Partito democratico: il sindaco di Bari e presidente dell’influente Associazione nazionale comuni italiani, Antonio Decaro.
Potrebbe essere proprio Decaro il primo grande sponsor di Flavio Stasi ed il passepartout per il Nazareno, soprattutto nel caso in cui (stra)vincesse le elezioni nella terza città della Calabria, per giunta da solo contro tutti quelli che insieme hanno vinto ovunque, ovvero quel centrodestra che governa in Provincia, Regione e amministrazione centrale.

Ovviamente è ancora presto, ma chi conosce Flavio Stasi è sicuro che vorrà ritagliarsi nuovi spazi dopo la parentesi coriglianorossanese.